Venerdì 8 giugno ore 18,00

USCIRE DALLA CRISI è POSSIBILE
DISARMARE I MERCATI PER LA DEMOCRAZIA DEI BENI COMUNI

organizzato da Attac Napoli

La crisi morde, attanaglia, non dà respiro. Investe l’economia e la società, l’ambiente e le condizioni di vita, la democrazia e le relazioni sociali. La crisi rivela. Scopre la grande menzogna di quaranta anni di modello neoliberista e l’enorme espropriazione sociale messa in atto ai danni delle persone. Allora, grazie ad una serie di innovazioni tecnologiche nel campo dell’informatica, della comunicazione e dei trasporti, l’ideologia neoliberale ha raccontato a tutti la favola oggi trasformatasi in incubo : “Facciamo dell’intero pianeta un unico grande mercato, liberalizziamo i mercati finanziari e diamo piena libertà ai movimenti di capitali; togliamo loro ‘lacci e lacciuoli’, legati a concezioni obsolete e sconfitte dalla storia, eliminiamo tutti i vincoli sociali e ambientali, e sarà il libero dispiegarsi del mercato a regolare la società, producendo un’enorme ricchezza che, se anche non eliminerà le diseguaglianze sociali, produrrà a cascata benessere per tutti”.

Oggi occorre aprire una vasta mobilitazione per la riappropriazione sociale dei beni comuni, della finanza e della democrazia, ovvero ragionare sulla costruzione di una coalizione sociale plurima che dal livello locale a quello nazionale e internazionale ponga la necessità di ricostruire luoghi pubblici, trasparenti e collettivi dentro i quali si prendano le decisioni e si destinino le risorse sociali. Occorre sottrarre al mantra della redditività finanziaria i beni comuni naturali e sociali che sono essenziali alla vita e alla dignità della stessa; occorrono politiche di controllo democratico dei capitali finanziari e di risocializzazione del credito, a partire dall’enorme patrimonio collettivo raccolto dalla Cassa Depositi e Prestiti; occorre una lotta contro le politiche monetariste europee e l’attuale patto di stabilità per sottrarvi tutte le risorse destinate agli investimenti per i beni comuni e il welfare collettivo, occorre prendere di petto l’artificio del debito, rimettendone in discussione i presupposti e i pagamenti.

Ma per poter fare tutto ciò, serve una grande battaglia per la riapertura degli spazi di democrazia a tutti i livelli, dagli enti locali di prossimità allo spazio sociale europeo.

La costruzione di una grande coalizione sociale che veda al suo interno movimenti sociali, forze sindacali, associative e culturali, forze politiche diviene il primo passo per un ‘assedio’ ai luoghi oggi impermeabili della decisionalità politica e per il riconoscimento della necessità di una democrazia partecipativa plurilivello come humus di un nuovo modello economico e sociale.

Una coalizione che non finalizzi la mobilitazione sociale all’approdo nelle aule parlamentari di qualche rappresentanza più o meno carismatica, ma che abbia come scopo l’allargamento della partecipazione e degli spazi di democrazia e che, solo con questa lente, valuti di volta in volta senso e possibilità di una presenza istituzionale. Perché occorre disarmare i mercati per poter parlare di futuro.

Leggi tutta la nota di Attac Napoli

Interventi:
La Balena – Collettivo dei lavoratori
dello spettacolo e dell’immateriale

Vittorio Lovera – Attac Italia
“Dalla drammaticità della crisi
alle opportunità per i movimenti”

Antonio Tricarico
Campagna per la riforma della Banca Mondiale
“Storia e contesto della crisi”

Andrea Baranes – Campagna 005
“Il granello di sabbia: dalla Tobin Tax alla FTT”

Danilo Corradi – RivoltailDebito
“L’audit popolare sul debito”

Marco Bersani – Attac Italia
“La democrazia dei beni comuni”

Coordina:
Un(a) attivista di Attac Napoli

Sarà presente lo stand di Manitese Napoli

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