da lunedì 4 a venerdì 22 luglio 2016
dalle 9 alle 18 | l’asilo

LAVORI IN TEATRO
con pranzi conviviali

Tu che vieni all’Asilo per provare, lavorare, sperimentare, pensare, criticare, incontrare, suonare, danzare, recitare, sognare, costruire, parlare, ridere, piangere, osservare, abbracciare, cambiare: abbiamo bisogno di te!

Sono quattro anni che abbiamo restituito l’Ex Asilo Filangieri alla città, rendendolo uno spazio pubblico per la sperimentazione e la produzione artistica e culturale, e ancora non ci basta.

Dopo 12 intensi mesi di concerti, spettacoli, mostre, laboratori, dibattiti, assemblee, e dopo aver dato asilo a lavoratori e lavoratrici, artisti in transito, cittadine e cittadini desiderosi di libertà, vogliamo dedicarci alla cura degli spazi e a per rendere il teatro al terzo piano, ancora più bello e accogliente.

Vogliamo farlo con gioia e lentezza, come piace a noi, con la collaborazione di tutt* quelli che in questi mesi e in questi anni hanno usato gli spazi comuni e i mezzi collettivi, perché solo attraverso la solidarietà e il fare comune possiamo continuare a rendere vivo e pulsante l’Asilo.

Come si svolgono i lavori?

Si lavora in teatro dal 4 al 22 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 18.
Ci divideremo in tre gruppi, ognuno dei quali si dedicherà ad una tipologia di lavori (autocostruzione, sartoria, montaggio) guidati dagli scenografi e dagli architetti che hanno lavorato alla progettazione degli interventi durante i tavoli di lavoro e in assemblea.
Un terzo gruppo, più ristretto, si occuperà di organizzare il pranzo e di sistemare gli spazi.
Il pranzo conviviale sarà offerto dall’Asilo a tutte e tutti quelli che parteciperanno ai lavori: è il modo più piacevole che conosciamo per approfondire relazioni, condividere desideri ed entrare in contatto con il processo di autogoverno dall’interno.

Vuoi darci una mano?

Per partecipare basta scrivere un’email con oggetto LAVORI TEATRO a info@exasilofilangieri.it indicando la propria disponibilità.
Puoi venire tutti i giorni, una sola giornata, qualche ora o anche solo passare a salutarci e a vedere quanto è dirompente l’interdipendenza.
Insomma puoi venire quando e come vuoi, ma abbiamo bisogno di organizzare i gruppi, quindi ti chiediamo di farcelo sapere al più presto.

Sai cos’è l’Asilo?

L’Asilo è un meraviglioso ex convento di tre piani, situato nel centro storico di Napoli. Questo stabile era stato scelto come sede del Forum delle Culture, un evento fallimentare collegato alla perversa idea di “finanziare” la cultura attraverso politiche culturali calate dall’alto, senza permanenze sui territori e coinvolgimento diretto degli operatori del settore.

Dal 2 marzo 2012, dopo una prima fase di occupazione, una comunità aperta, fluida ed eterogenea di lavoratrici e lavoratori dell’arte e dello spettacolo l’ha restituito alla città. Qui si è consolidata una pratica di gestione orizzontale e partecipata di uno spazio pubblico dedicato alla cultura, in analogia con gli usi civici: una diversa fruizione di un bene pubblico non più basata sull’assegnazione ad un determinato soggetto privato, ma aperto a tutti quei soggetti che lavorano nel campo dell’arte, della cultura e dello spettacolo che, in maniera partecipata e trasparente, attraverso un’assemblea pubblica, condividono i progetti e coabitano gli spazi.

La fruizione degli spazi e la programmazione degli eventi avvengono in maniera partecipata, attraverso un’articolata organizzazione fondata su assemblee pubbliche (di gestione e di indirizzo), specifici tavoli di lavoro tematici, gruppi di lavoro e organizzativi. Tutti questi pezzi dell’autogoverno dell’Asilo sono aperti a tutti e non si limitano alla calendarizzazione delle iniziative, ma tendono a favorire l’incontro e lo scambio tra lavoratori.

L’Asilo non è un luogo istituzionale o privato ma uno spazio fortemente politico: attraversato da centinaia di persone ogni giorno, operando dinamiche di conflitto insieme a quanti in città si oppongono alle politiche neoliberali, l’Asilo si fonda su una modalità di autogoverno da parte di una comunità informale in un bene di proprietà pubblica che è diventata un caso di studio in Italia e in Europa: da Roma a Torino, da Parigi a Vienna ed anche Weimar.

Questo processo (fatto di generosità, lentezza e costanza) ha reso l’Asilo uno dei luoghi culturali più attivi e propulsivi di Napoli. Non siamo un’associazione e non riceviamo finanziamenti; tutte le nostre attività si fondano sul lavoro volontario di chi sceglie di vivere e abitare l’Asilo. Grazie all’autofinanziamento e alle donazioni abbiamo potuto costruire un teatro, una galleria espositiva, un laboratorio digitale, una biblioteca, un laboratorio di scenografia, un orto urbano, una sala per la danza ed abbiamo potuto dotare gli spazi di mezzi di produzione che sono a disposizione di chiunque ne abbia bisogno.

A dicembre 2105 abbiamo ottenuto un importante riconoscimento: Il Comune di Napoli ha approvato la delibera che riconosce in pieno l’Uso civico e collettivo urbano de l’Asilo (link). La dichiarazione, scritta collettivamente durante tavoli pubblici, è diventata non solo il regolamento di accesso ed uso dello spazio ma un inedito modello di governo dei beni comuni nel nostro ordinamento amministrativo.

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Alcuni momenti di interdipendenza e autocostruzione!