L’assemblea di ieri all’Ex Asilo Filangieri (leggi) è stata variegata, partecipata ed eterogenea (350 partecipanti, 35 realtà tra precari, disoccupati, sindacati di base, singoli, collettivi, oltre 30 interventi) e ha dato avvio ad un percorso aperto, in divenire, che si è già riconvocato nelle prossime settimane in 5 gruppi di lavoro tematici.

L’ambizione di Massa Critica è costruire un processo politico nuovo, in discontinuità con qualsiasi esperienza sviluppatasi in passato, fondato sul dialogo tra soggetti e prassi differenti. Una grande agorà che metta al centro il desiderio di discussione, partecipazione e decisione degli abitanti della nostra città sul governo del territorio. Un percorso indipendente che sia capace anche di riflettere criticamente su come l’autonomia è stata intesa negli ultimi anni.

Sappiamo che questo progetto, nascendo a pochi mesi dalla tornata elettorale, è soggetto ad una enorme mole di pressioni; siamo altrettanto convinti che le esperienze partecipanti sapranno produrre una visione comune di città, capace di confrontarsi con forza ed autorevolezza con chiunque abbia intenzione di governare Napoli.

Nell’assemblea di ieri non si è espressa nessuna intenzione di comporre una lista elettorale. Se è vero che la rappresentanza istituzionale non ci interessa, è altrettanto vero che il governo della città è un terreno di lotta, un terreno su cui porre una rottura netta con quanti intendono speculare sulle vite e sulla salute di chi abita la metropoli. Riteniamo dunque cruciale interrogarsi sul tema di chi e di come si decide sulle nostre vite, senza tuttavia ridurci a schemi vecchi di rappresentazione delle istanze dal basso, delle lotte e dei movimenti sociali nell’arena elettorale. In altre parole: il grande capitale, la lobby degli inceneritoristi, i costruttori e chi specula sulla questione dell’abitare hanno sviluppato una grande capacità di rappresentare e far valere i loro interessi, a scapito della maggioranza della popolazione. Partiamo quindi dal presupposto che, in questa fase storica, dobbiamo riprendere parola sul futuro della nostra città: sul modello di sviluppo, sul rapporto con l’ambiente, su lavoro e precarietà, sulla gestione delle politiche culturali, temi oramai abbandonati dai protagonisti della scena istituzionale. L’urgenza di questa necessità è sottolineata dal fatto che proprio in questi giorni si è chiuso il percorso attuativo del Jobs Act, con cui il governo Renzi intende disciplinare i lavoratori nell’attuale fase di crisi economica: un provvedimento contro il quale si è sviluppata in città una forte mobilitazione e che sarà uno dei centri della riflessione politica di questo percorso.

L’assemblea di ieri è stata un primo momento di confronto, è solo l’inizio di un processo che punta ad allargarsi ben oltre i confini che i movimenti sociali hanno avuto in questi anni: ricchissimi presidi di resistenza e sperimentazione politica, non privi tuttavia di insufficienza e incapacità di incidere sul quadro politico complessivo.

Con ironia guardiamo all’improbabile articolo pubblicato ieri da Fanpage che, componendo pezzi di interviste personali e interventi in assemblea, fotografa un dibattito mai avvenuto. Anche la stampa che si dichiara indipendente, in maniera subdola, ha cominciato a fare campagna elettorale, svilendo e boicottando la portata della sfida collettiva appena cominciata con un fragile tentativo di strumentalizzare l’assemblea in favore di De Magistris e in contrapposizione al M5S.

Tenere insieme tante anime non significa renderle uniformi, come accade nei partiti, ma creare spazi di dialogo che rendano possibile un confronto libero e valorizzino l’eterogenità e l’intelligenza collettiva, senza esercizi di egemonia: questo è stato lo spirito dell’assemblea di ieri, e per questo ringraziamo tutti per il vivace interesse e la partecipazione.

A breve saranno pubblicati i report dettagliati dell’assemblea e gli appuntamenti dei tavoli di lavoro, che lavoreranno sui seguenti temi:

Autogoverno, democrazia e nuove istituzioni; cultura e formazione; lavoro, produzione, welfare, reddito, finanza pubblica; diritto alla città, territorio e ambiente; organizzazione e comunicazione.