“Collapse tourism day” Napoli – stop a turismo predatorio, grandi navi, sfratti e carovita

A cura di Rete Set Napoli

H. 17.00 Presidio/Corteo Piazza Montesanto (uscita Cumana)
H. 20.00 proiezione a l’Asilo del film WELCOME VENICE di Andrea Segre, 2021

Pietro e Alvise sono i due eredi di una famiglia di pescatori di moeche della Giudecca, l’isola più popolare di Venezia. Si scontrano nel cuore della trasformazione inarrestabile che sta cambiando la vita e l’identità di Venezia e della sua gente: l’impatto sempre più profondo del turismo globale ha modificato il rapporto stesso tra città e cittadini, tra casa e vita e la pandemia ha reso ancora più evidente questa crisi. Pietro nonostante fatiche e solitudini, vorrebbe continuare a pescare moeche, i granchi tipici della laguna; Alvise, invece, vede nella loro casa di Giudecca lo strumento ideale per ripartire tentando di entrare nell’élite del potere immobiliare che governa la città. Il loro scontro coinvolge tutta la famiglia in un racconto corale su come stia cambiando il nostro mondo. (da Wikipedia)

* Dal 1980 a oggi, il 27 settembre l’Organizzazione Mondiale del Turismo – un’agenzia delle Nazioni Unite – celebra la giornata mondiale del turismo.
** La Rete SET – Sud Europa di fronte alla Turistificazione – chiama alla mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle ricadute negative del turismo di massa sotto il profilo ecologico e sociale: pressione sugli ecosistemi ambientali, con aumento del consumo di suolo, deforestazione, sfruttamento delle coste e degli ambienti montani; incremento delle emissioni di CO2 (anidride carbonica) causato dal traffico aereo e dalle navi crociera. Dagli anni Duemila con il boom dei voli low cost prima e con quello delle piattaforme digitali poi il turismo di massa ha investito le città causando: aumento esponenziale dei prezzi delle case; espulsione degli abitanti dai quartieri storici; congestione dei trasporti e degli altri servizi pubblici; mercificazione del patrimonio culturale e del settore culturale in genere.
*** Il Sud Europa è al centro della nuova esplosione di turismo globale. Per questo la Rete SET chiama alla mobilitazione, con azioni di protesta che quest’anno si terranno in 18 città di quattro paesi diversi dell’Europa meridionale: Italia, Spagna, Portogallo, Francia.
**** A Napoli il fenomeno del turismo di massa sta portando allo stravolgimento dei quartieri storici della città, con un vertiginoso aumento degli affitti – causato in primo luogo dalla proliferazione incontrollata di case-vacanza – che sta contribuendo all’ondata di sfratti che colpisce i ceti più deboli e meno garantiti della città. Inoltre l’invasione turistica stravolge il tessuto commerciale della città, determinando una moltiplicazione monotona di bar, ristoranti e negozi di souvenir, privando così i residenti di servizi essenziali per la vita quotidiana. Ad oggi, le amministrazioni locali – Comuni e Regione – e il governo nazionale non solo non hanno fatto nulla per regolamentare il fenomeno del turismo di massa, ma per bassi interessi elettorali lo alimentano con la riproposizione seriale di grandi eventi (vedi Capitale della Cultura a Procida) e con la spettacolarizzazione dei siti culturali (vedi Pompei, Palazzo Reale di Napoli).
***** La Rete SET pone queste richieste ai governi locali e nazionali e alle istituzioni globali:
• un impegno concreto per limitare il numero e le dimensioni degli spazi dedicati al turismo, e diminuire il flusso di passeggeri nei porti e negli aeroporti
• cessazione definitiva di ogni ampliamento delle infrastrutture portuali e aeroportuali
• un vero impegno per ripensare il turismo alla luce del cambiamento climatico, che comporti minori spostamenti e rilocalizzazione delle produzioni, più diversificate di ambito locale
• politiche attive contro la gentrificazione, la commercializzazione degli spazi e l’espulsione dei residenti
• impegno nel trovare l’equilibrio economico in territori attualmente dipendenti dall’attività turistica, e nel guidare la riconversione verso altri settori per le persone che lavorano precariamente nel turismo.