Da questa settimana l’Asilo pubblica una serie di opere audiovisive create la scorsa primavera.

“I concerti in streaming non ci piacciono” 

Così iniziava la riflessione su quanto accadeva durante il periodo del lockdown che ha imposto un duro fermo alle attività artistiche e culturali, comprese quelle dell’Asilo. Il modo di fruire la musica (e l’arte in generale) era momentaneamente cambiato costringendoci a dover ripensare i luoghi di condivisione. I processi creativi devono resistere e adattarsi alle esigenze del momento. La proiezione di performance musicali sulle piattaforme virtuali rappresenta un surrogato dell’esperienza concertistica che non restituisce il senso e la ritualità di uno spettacolo di musica dal vivo. A questo punto la comunità dell’Asilo, attraverso il braccio del Tavolo Infrasuoni, ha sentito la forte necessità di trovare un modo per conservare la dimensione collettiva dello spazio performativo, in un momento in cui era imposto il distanziamento fisico.
Questo processo ha investito anche il senso della performance artistica: non un prodotto finito da presentare, ma il continuo divenire di un processo creativo. Gli incontri online non avevano alla base alcuna direzione artistica ma condivisione di idee per far emergere tramte il consenso il genio collettivo; sono dunque nati due progetti che attraverso le call ci hanno permesso di incrociare anche realtà geograficamente lontane dall’Asilo:

  • Metronomi: la relatività del tempo mai è stata così chiara quanto durante la pandemia, quando ogni individuo ne ha avuto una personale percezione. Vogliamo tradurre in musica tutto questo e ci siamo affidati al metronomo impostato sulla velocità di 60 bpm, come un orologio. Quale sarà la tua percezione del tempo?
  • Respiro: Durante questa pandemia il respiro ha subito l’oltraggio di divenire veicolo di malattia, privandoci della spensieratezza nel godere della sua funzione primaria, che è alla base della nostra esistenza; lo intrappoliamo da più di un anno tra le mura di casa o nella stoffa di una mascherina, durante quei brevi istanti all’aria aperta che viviamo il più delle volte con ansia furtiva, come se stessimo rubando quanto di più sicuro possedevamo: respirare incondizionatamente nei luoghi e tra le persone che amiamo. In un impeto di resistenza a quei meccanismi mentali di cui spesso siamo preda, proviamo a riscattare il significato più autentico del respiro, per riappropriarci di quel soffio vitale che tramite la musica diviene strumento creativo e tramite l’incontro collettivo diviene scambio vitale.

In conseguenza di questa serie di incontri finalizzati alla messa in opera di vari progetti, si è costituito un gruppo che, quando è stato possibile, ha deciso, insieme, di aderire a chiamate collettive e di proseguire la sperimentazione di persona, partecipando a una serie di progetti nazionali. La comunità, per la maggior parte locale ma non solo, ha coltivato poi anche nella dimensione non virtuale ma live le relazioni che si sono venute a costituire nel periodo di distanziamento fisico.
Tra queste iniziative, le giornate del respiro a Fluminimaggoire (CA), e Pisciott’arte (SA).


il primo video: “L’asilo vuoto”

“L’asilo vuoto” è un’opera audio visiva realizzata nel marzo 2021, nel pieno della pandemia e vuole essere la descrizione di uno stato d’animo. Cerca di raccontare la distanza fisica ed emozionale che dava forma alle giornate durante il lockdown. L’asilo, da sempre luogo d’incontri e condivisione, era in quei giorni uno spazio in attesa di rinascita. In attesa di un risveglio che potesse donare nuovamente vita e partecipazione a tutt quell che lo attraversano.