disseminAzioni

— progettare una sopravvivenza —

5° ciclo di concerti e incontri
intorno alla musica contemporanea e ai suoi fantasmi

febbraio – maggio 2016

Il 5° ciclo di disseminAzioni è dedicato prevalentemente a un’area della produzione e della fruizione musicale che, dopo i fasti e l’autorevolezza della seconda metà del ‘900 appare schiacciata dall’attuale regime della comunicazione globale, e dispersa in un limbo da cui fa fatica a uscire. Si tratta di quella che riconosciamo come Musica contemporanea, categoria in cui rientra, in un modo o nell’altro, ciò che si riconosce nella storia secolare della musica occidentale e ne rappresenta – o insiste a rappresentarne – la continuazione nell’attualità. Quali sono dunque i suoi tratti pertinenti oggi? Quali le sue possibilità di sopravvivenza? Quali le sue contraddizioni e le ipotesi di superamento?
Cercheremo di piantare i semi di questa riflessione con il metodo consueto di disseminAzioni: attraverso concerti e incontri che mirino a destare l’interesse e la curiosità di un pubblico per quanto possibile eterogeneo.
Per questo, l’evento di apertura e i sei incontri con compositori che seguiranno coinvolgono docenti dei quattro conservatori campani: con la speranza di intercettare gli studenti e farli venire allo scoperto, in un luogo altro.

i sei incontri con i compositori

venerdì 26 febbraio 2016 – ore 19.30 Sergio Naddei parla del repertorio per strumento e live electronics

venerdì 18 marzo 2016 – ore 19.30
Fabrizio Elvetico discute di relazioni tra musica contemporanea e musiche altre, partendo da una reinterpretazione di Th. W. Adorno e attraversando le opere di Webern e di Boulez

venerdì 25 marzo 2016 – ore 19.30 Agostino Di Scipio presenta il suo volume Polveri Sonore. Una prospettiva ecosistemica della composizione

venerdì 1 aprile 2016 – ore 19.30 Elio Martusciello parla di tecnologie della sensibilità: la tecnologia come qualità specifica dell’immaginazione, e l’estetica che di fatto è sempre una tecno-estetica. Tema affrontato attraverso un’auto/audiobiografia del proprio sensibile a confronto con le tecnologie elettro-elettroniche del suono.

venerdì 15 aprile 2016 – ore 19.30 Vincenzo Gualtieri “…..discontinuità….instabili….”
con performance ed esempi musicali dal vivo dell’Autore

venerdì 29 aprile 2016 – ore 19.30 Giancarlo Turaccio analizza il suo pezzo De la terre à la lune e un’opera storica di musica contemporanea

gli appuntamenti del programma di disseminazioni

CONCERTI (ore 22)

venerdì 12 febbraio 2016 – ore 21
Progettare una sopravvivenza: musica contemporanea in Campania
musiche di Giancarlo Turaccio, Agostino Di Scipio, Vincenzo Gualtieri, Fabrizio Elvetico, Elio Martusciello, Sergio Naddei

sabato 12 marzo 2016 – ore 22
Stabat Mater
coreografie di Sarah Swenson, musiche di Alessandro Girasoli
con reading a cura di Maurizio Morello

giovedì 28 aprile 2016 – ore 21
Il pianoforte nella musica moderna e contemporanea
lezione/concerto con Ciro Longobardi
con la partecipazione degli iscritti all’omonimo workshop tenuto nei due giorni precedenti

sabato 30 aprile 2016 – ore 22
Progettare una sopravvivenza: linguaggi musicali dal ‘900 a oggi
Concerto del Ninehundred Ensemble di Roma
direttore: Simone Veccia

musiche di Bartok, Evans, Zappa; Pittino, Rebora, Magnan
Ninehundred Ensemble:
flauto: Alessandro Avallone
clarinetto: Ermanno Veglianti
percussioni: Daniele Di Pentima
pianoforte: Francesco Internullo
violino: Francesca Nigro
violoncello: Luca Andretti

sabato 7 maggio 2016 – ore 22
_in due scisso_per farne uno_
trame di voci in uno spazio
reading concerto a cura di Rosario Diana
musiche di J.S. Bach e interventi sonori di NISE
con Valentina Acca, Elena Cepollaro, Valentina CuratoliAndrea de Goyzueta, Emilio Vacca

INCONTRI (ORE 19)

venerdì 19 febbraio 2016 – ore 19
Incontro con il Gruppo puntOorg a cura di Luigi Maria Sicca

venerdì 4 marzo 2016 – ore 19
Tavola rotonda sul tema della lettura pubblica a cura di Roberto Evangelista


◆ venerdì 12 febbraio ore 21
Progettare una sopravvivenza: musica contemporanea in Campania

Giancarlo Turaccio – De la terre à la lune (2005). Esecuzione acusmatica
Agostino Di Scipio – Modi di interferenze / 3 (2007). Sergio Naddei
Vincenzo Gualtieri – (BTF) – 4 per sassofono e elettronica (2014). Esecuzione acusmatica
Fabrizio Elvetico – RoAR WiND (rock and roll will never die) per chitarra ed elettronica (2002, rev 2016). Sergio Naddei, Fabrizio Elvetico
Elio Martusciello – Dispositivo di superficie (1998/99). Esecuzione acusmatica
Sergio Naddei – Rock memories (2011) per chitarra ed elettronica. Sergio Naddei

dettagli sulle composizioni in programma:

De la terre à la lune di Giancarlo Turaccio è un omaggio al celebre romanzo di Jules Verne, ma anche un richiamo a qualcosa che è comune a tutti noi: i luoghi della memoria spesso impalpabili e inaccessibili. Una composizione che “gravita nel vuoto”, dà il senso di sospensione del tempo, da cui emergono le risonanze “terrestri” di un pianoforte che suona una “Romanza senza parole” di Mendelssohn.

Modi di interferenza / 3 di Agostino Di Scipio è un’installazione sonora che opera in tempo reale nello spazio espositivo auto-producendosi (mediante feedback elevato) e auto-regolandosi (attraverso la risposta dell’ambiente al suono che essa genera). L’installazione sonora è composta da alcune chitarre elettriche icone eminentemente “pop”, che producono un suono distorto e auto-alimentato (Larsen), tipico delle prassi musicali alle quali lo strumento è inevitabilmente associato, qui però decostruito, sottratto alla violenza dell’atto performativo: la trama sonora emerge senza violenza del gesto, senza forza lavoro, ma solo con il minimo di energia meccanica costituito dal rumore di fondo dell’ambiente circostante.

(BTF) di Vincenzo Gualtieri è un progetto compositivo che considera da una sua propria prospettiva il sistema di relazioni che s’instaura fra un interprete (o fra alcuni interpreti) e l’ambiente esecutivo, fra agenti a vario livello coinvolti e sensibili ai propri e agli altrui stati interni ed esterni in un contesto operativo. Essi raccolgono set d’informazioni (digitali e/o analogiche) e in parte reagiscono secondo le rispettive proprietà acustiche, in parte (gli interpreti) propongono organizzazioni e percorsi sonori originali. Ognuno è partecipe secondo le proprie peculiarità quantitative e qualitative. Questo approccio formalizza solo le condizioni sistemiche affinché possano attivarsi – in un ambiente in cui è già in atto un feedback audio tra microfoni e altoparlanti – reti d’interazioni circolari ricorsive fra sistemi adattivi produttori di suono. I processi retroattivi di tipo costruttivo/distruttivo danno origine pertanto a eventi ed emergenze sonore.

RoAR WiND (acronimo di rock and roll will never die) di Fabrizio Elvetico fu composto nel 2002 per il Trio di Perugia ed eseguito nello stesso anno. L’idea originaria consisteva nel provare a dare forma stilizzata, con un ensemble composto da flauto traverso, chitarra classica e clarinetto basso, ai tratti stilistici propri del math rock più estremo. La rielaborazione per chitarra e elettronica realizzata per questa occasione intende ricollocare quell’esperienza nel mutato scenario sonoro degli ultimi anni.

Dispositivo di superficie di Elio Martusciello mira a concentrare l’ascolto verso la superficie del suono, la pelle della musica. Elemento tattile fondamentale, il solo che consente un autentico contatto tra corpi: il nostro e quello della musica. Prima diffusione pubblica: The 6th Computer Music Festival (Seoul 26/08/1999). Frammenti sonori da: Arvo Pärt, Asmus Tietchens, Esquivel, György Ligeti, Luciano Berio, Mike Cooper, Photek, Squarepusher.

Rock Memories di Sergio Naddei è un lavoro sulla chitarra come strumento evocativo di un “sound” rock che è presente nella memoria collettiva, la chitarra si fa medium di una storia comune citando e riecheggiando temi e frammenti di musiche che fanno parte di un paesaggio sonoro condiviso.
Lo strumento viene utilizzato secondo due principi, come “oggetto” sonoro del quale si vogliono far emergere le caratteristiche fisiche (percuotendone il corpo e lasciandolo risuonare, suonando gli armonici tipici della sua accordatura standard) e storiche (suonando quei repertori che la chitarra richiama alla nostra memoria).
L’elettronica svolgendo il ruolo di “lente di ingrandimento” delle caratteristiche della chitarra e di moltiplicazione dei frammenti suonati, compie una funzione di cassa di risonanza sia dal punto di vista musicale che concettuale.
L’elettronica rappresenta dunque il luogo dove, nel ricordo, i suoni si mescolano, si confondono e diventano indistinti.
Ascoltiamo quindi lo strumento fisico e le sue riverberazioni per poi assistere al suo divenire passato, ricordo, storia.

◆ venerdì 19 febbraio ore 19

puntOorg è una rete di senso coordinata da Luigi Maria Sicca, abitata da studiosi, docenti e ricercatori di economia, scienze, filosofia, musica che interagiscono nella realizzazione delle proprie ricerche.

puntOorg fa affidamento su categorie millenarie, che hanno superato la prova di obsolescenza e che molto hanno da insegnare a quel recente sottoinsieme delle organizzazioni formali che scandiscono la vita nel mondo moderno e contemporaneo e che, nel senso comune come nel linguaggio economico, chiamiamo “imprese”: contenitori (nella duplice accezione del verbo continēre) di ansie e di azioni, più o meno produttive, che condizionano un modo di stare insieme in strutturale crisi. Imponendo con urgenza risposte, forse diverse, più o meno note: vecchie e nuove.

L’incontro di oggi ruota intorno ad alcune esperienze puntOorg che fanno hanno riferimento all’esperienza del movimento. Dal contributo di Renato Musto (attraverso l’intervento di Mario Nicodemi) alla riflessione sui movimenti a partire da quelli nevralgici degli anni Sessanta; alla ricerca sui movimenti LGBTQI presentata da Paolo Valerio; dal movimento come pro-vocazione nei processi di intersezione di linguaggi, così come proposta da Francesco Piro nel suo recente Manuale di educazione al pensiero critico; alla ricerca di Rosario Diana Disappartenenza dell’Io, che vede in azione un gruppo di compositori coordinati da Giancarlo Turaccio.

Nell’ambito di questo ampio e articolato dibattito dove in modo paritario economia, humanities e scienze si fronteggiano a viso aperto e in assenza di soluzione di continuità, verrà proposto l’ascolto di stralci dalle composizioni musicali scritte – in seno ai progetti puntOorg – da Chiara Mallozzi, Lorenzo Pone, Bernardo Maria Sannino.

Saranno inoltre presenti alcune installazioni visive di Paolo Valerio e i disegni e quadri di Luca Carnevale.

Ogni informazione ulteriore è presente sul sito www.puntOorg.net che verrà presentato da Davide Bizjak nel corso di questa disseminazione.

◆ venerdì 26 febbraio ore 19:30
incontri con i compositori
Sergio Naddei: il repertorio per strumento e live electronics

Ha inizio il ciclo di sei incontri con gli altrettanti compositori protagonisti del concerto di apertura di disseminAzioni 5. Il primo a lanciare una disseminazione nel campo della musica contemporanea è Sergio Naddei, che proverà a farci familiarizzare con il repertorio che prevede un strumento acustico e i cosiddetti live electronics, quello cioè in cui si attua una relazione tra una scrittura e un’esecuzione di tipo relativamente tradizionale, e l’intervento e la rielaborazione in tempo reale ad opera di apparecchiature elettroacustiche ed elettroniche.

Sergio Naddei è nato a Napoli nel 1981, si è diplomato in Chitarra con Ciro Gentile (Conservatorio di Salerno) e in Musica Elettronica con Agostino di Scipio (Conservatorio di Napoli), ha inoltre studiato composizione con Giancarlo Turaccio (Conservatorio di Napoli). Ha partecipato a seminari di composizione con Fabio Vacchi, Alessandro Solbiati e Salvatore Sciarrino. Sue composizioni sono state eseguite in numerosi festival in Italia, Spagna, Germania e USA. Svolge una intensa attività concertistica che lo porta a suonare, oltre che in numerose piccole realtà indipendenti, presso importanti istituzioni come tra le altre i Conservatori di Napoli, Benevento e Cosenza, l’Università “Pompeu Fabra” di Barcellona e “L’orientale” di Napoli, il “DHZ” di Hannover. Ha suonato e collaborato con numerosi musicisti ed artisti tra cui Agostino di Scipio, Bob Ostertag, Loredana Antonelli, Ciro Longobardi, Crossroads Improring, NISE, Cesi Marciano Ensemble, Officina Arti Soniche e tanti altri. Da quasi vent’anni si dedica all’insegnamento in strutture pubbliche e private (Istituto Suor Orsola Benincasa, Fondazione Humaniter, S.M.S. U. Foscolo) tenendo anche seminari presso i conservatori di Napoli ed Avellino. E’ co-direttore e docente di chitarra presso la scuola “Emme Musica” di Napoli

venerdì 4 marzo ore 19:00
tavola rotonda su lettura privata e lettura pubblica: libro – reading – happening

L’incontro vuole essere l’occasione per un primo meditato bilancio sull’esperienza dei reading filosofici e degli happening letterario – musicali allestiti dai partecipanti alla tavola rotonda in questi ultimi anni. Libro letto in solitudine, testo letterario diffuso alla radio o spazializzato in un teatro e contaminato con le arti audiovisive: ecco alcuni dei temi in discussione.

intervengono:

Marco Castagna – filosofo del linguaggio, Università degli Studi di Napoli Federico II
Riccardo De Biase – storico della&filosofia, Università degli Studi di Napoli Federico II
Rosario Diana – ricercatore di filosofia, Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno (Ispf) Consiglio Nazionale delle Ricerche – Napoli
Fabrizio Elvetico – compositore, Conservatorio Statale di Musica “N. Sala” di Benevento
Sergio Naddei – chitarrista e compositore, Scuola di musica Emmemusica – Napoli
Paolo Prota – scenografo, Accademia di Belle Arti di Napoli
Alessandro Stile – ricercatore di filosofia, Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno (Ispf) Consiglio Nazionale delle Ricerche – Napoli

sabato 12 marzo ore 22:00
Stabat mater

coreografie Sarah Swenson
musiche Alessandro Girasoli
reading a cura di Maurizio Morello

“Stabat mater dolorosa…” è l’incipit, com’è noto, del testo sacro in cui si descrive il dolore della madre che piange il figlio pendente dalla croce. Quel testo è diventato un simbolo del dolore universale, oltre che fonte d’ispirazione per innumerevoli capolavori artistici, nel corso dei secoli.
Alessandro Girasoli e Sarah Swenson, fondendo insieme musica e danza, ripropongono quel testo radicandolo nei codici ancestrali del dolore vissuto alla maniera delle donne del Sud. E introducono, nell’armonia e nella melodia musicale, un elemento di  crescente disturbo sonoro che evidenzia la catastrofe incombente e l’irrimediabilità di un dolore che non concepisce alcun conforto estetico.
Se la danza e la musica evocano quindi arcaiche rappresentazioni della sofferenza, la lettura di testi contemporanei calati nelle medesime realtà territoriali intendono riproporre, nella prima parte dello spettacolo, la declinazione di un tema eterno.

testi
Madri della Terra dei fuochi, Marco Rovelli
Aldo Masullo, Alfonso Gatto, Saturnino Primavera
musica
Alessandro Girasoli
coreografia
Sarah Swenson
lettori
Maurizio Morello, Silvana Vaio
musicisti-esecutori
Enzo Fina, Alessandro Girasoli
danzatrici
Sarah Swenson, Nadisha Benedetto, Martina Caruso Francesca Gagliano, Francesca Iacono
Rossella Iavarone, Flavia Mazzara, Carla Sabatino

Autodefinendosi “coreografa neo-modernista”, Sarah Swenson lavora intorno a una fusione tra le tecniche classiche della danza moderna, il teatro e l’improvvisazione. Includendo un ampio spettro di forme e tradizioni musicali e sonore che spesso prevedono musica eseguita dal vivo, il repertorio della Swenson trascende genere e età, per offrire al pubblico una ricca e coinvolgente esperienza visiva e di ascolto. Ha fondato il Vox Dance Theatre di Los Angeles, una compagnia tutta femminile. Le sue coreografie sono state prodotte da: Los Angeles Music Center; The Geffen Contemporary at MOCA, Los Angeles; The Los Angeles Dance Festival; Instituto de Cultura de Baja California, Mexico; The Toronto International Dance Festival; Conservatoire de danse de Bagnolet, Paris; Le Gallerie Civiche di Palazzo Ducale, Pavullo nel Frignano, Italy; Palazzo Baronale di Monteroni di Lecce, Italy; FucinAsud Associazione Culturale, Salice Salentino, Italy; The Alvin Ailey School, and The Trudl Zipper Dance Institute at The Colburn School, Los Angeles, e presso numerosi dipartimenti di danza presso college e università. as well as numerous college and university dance departments. Attualmente collabora con alcuni compositori italiani – Alessandro Girasoli, Enzo Fina and Roberto Catalano – con l’artista neozelandese John Psathas e con Carl Stone a Tokyo e a Los Angeles.

Alessandro Girasoli, inizia gli studi musicali come autodidatta, poi studia pianoforte, composizione e strumentazione sotto la guida dei maestri Roberta Spisso, Sergio Prodigo, Paolo Arcà, Luigi Gallucci, Franco Arigliano, frequenta corsi di specializzazione con Donatoni e Sciarrino, diplomandosi in strumentazione per banda al Conservatorio di Pesaro. Partecipa a concorsi di composizione ottenendo segnalazioni di merito per le sue musiche. Svolge attività concertistica e d’insegnamento. Si perfeziona in storia della musica e degli strumenti musicali, e storia del teatro con tesi sulla semiotica del tarantismo e storia e didattica del teatro. Dal 1989, al 1998, si interessa alla musica popolare salentina, dalla ricerca e lo studio sul campo, passa alla riproposta dei canti della tradizione grica e salentina, facendo parte del gruppo “Canzoniere di Terra d’Otranto”, incidendo il primo CD di musica popolare salentina “Bassa Musica”; è, poi, cofondatore del gruppo “Aramire”, con il quale incide “Opillopillopì” e “Sud Est”. Con tali gruppi storici della musica popolare salentina, fa si che tale musica sconfini da un ambito regionale ad un ambito europeo e mondiale. Collabora con l’edizione “Aramire”, pubblicando incisioni e guide all’ascolto con trascrizione delle musiche e dei canti registrati sul campo. Pubblica articoli su riviste e libri specialistici sulla musica popolare. Nel contempo collabora con le sue musiche con artisti, quali Renato Centonze, Mina D’Elia, Enzo Fina, Vito Mazzotta ed altri, con la coreografa Sarah Swenson, con cui attualmente collabora; sue musiche, che spaziano dalla musica sinfonica alla musica da camera, sono state eseguite in prima mondiale negli Stati Uniti. La sua ricerca lo ha portato a sperimentare nuovi suoni e nuovi modi di espressione attraverso l’uso della musica elettronica, il suono come fonte e mezzo di meditazione e trance, ma anche spinta ad una ricerca di nuove possibilità espressive. Attualmente svolge attività didattica e di compositore.

◆ venerdì 18 marzo ore 19:30
incontri con i compositori
Fabrizio Elvetico: dalla musica contemporanea alle musiche altre: le tappe di un percorso

Partendo da una reinterpretazione di Th. W. Adorno e attraversando le opere di Webern e di Boulez, si discuterà di relazioni tra musica contemporanea e musiche “altre”.
Fin dagli anni ’80 i compositori si sono posti il problema dell’interruzione del rapporto con un pubblico diverso e più ampio rispetto a quello degli addetti ai lavori, o comunque predisposto a priori a voler capire la musica contemporanea e i suoi processi pensati in laboratorio, prima e al di là di un mero ascolto. I tentativi di recupero di questo rapporto sono stati molteplici, tuttavia sono emerse delle contraddizioni che, ancora oggi, sembrano impedire ai compositori una soluzione del problema. Un tema, questo, che si inscrive perfettamente nei due argomenti principali della rassegna: la disseminazione dei saperi e le possibilità di sopravvivenza della musica contemporanea.

Fabrizio Elvetico è nato a Napoli, ha studiato pianoforte con Maria Rosaria Varano e Graziella Albieri, composizione con Enrico Renna, Argenzio Iorio e Franco Donatoni, diplomandosi in Musica corale. Si è laureato in Storia dell’estetica con Horst Kunkler presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli con una tesi sull’opera di Pierre Boulez. Sue composizioni sono state eseguite pubblicamente da cori polifonici e da formazioni cameristiche sotto la sua direzione. Dal 1995 si è allontanato dal mondo della musica contemporanea e ha fondato diversi ensemble (Audiopan, Illachime Quartet, FERC, Nero Diaspora, ELEM), tutti incentrati sull’idea di contaminazione tra stili e tecniche compositive e sulla pratica dell’improvvisazione, svolgendo attività concertistica e di studio, e pubblicando diversi lavori discografici su etichette italiane ed estere. Sotto la sigla Psychotomy ha inoltre realizzato sonorizzazioni per filmati, spot cinematografici, audiovisivi e installazioni d’arte. Ha collaborato con musicisti di varie aree, tra cui Rhys Chatham, Mark Stewart, Edvard Graham Lewis, Philippe Petit, Schneider TM, Salvatore Bonafede, Domenico Sciajno, Rossella Cangini. E’ stato docente di applicazioni della musica al multimediale nella comunicazione urbana e ha tenuto corsi di formazione e aggiornamento sull’uso delle tecnologie informatiche per conto di vari Istituti statali di Napoli. Dal 1999 è titolare della cattedra di Armonia e analisi, attualmente presso il Conservatorio di musica di Benevento. In ambito accademico ha anche tenuto corsi di Informatica Musicale, di Elettroacustica e di Elaborazione digitale del suono. 

◆ venerdì 25 marzo ore 19:30
incontri con i compositori
Agostino Di Scipio: Polveri Sonore. Una prospettiva ecosistemica della composizione

Polveri sonore _ una prospettiva ecosistemica della composizione‘, è un libro sull’opera di Agostino Di Scipio, curato da Andrea Semerano (e con opere grafiche di Matias Guerra). Una somma di testi dell’autore, di critici e studiosi, un’intervista inedita ed un CD con una selezione di brani, registrazioni di esecuzioni dal vivo e documentazione di lavori installativi compresi tra il 1991 e il 2006. Luogo e navigazione fuori e dentro l’opera di un grande compositore che traccia i confini inesplorati del suono, superfici di ascolto, memorie che vengono dal fondo, un’avventura del rumore che diventa paesaggio, musica, attraversando ‘la muta distesa delle cose’.

Agostino Di Scipio (Napoli, 1962), compositore, artista sonoro, studioso, si è avvicinato alla musica da autodidatta durante gli studi superiori e universitari. Successivamente si è diplomato al Conservatorio di L’Aquila nel 1992 in Composizione (G.Bizzi, M.Cardi) e nel 1993 in Musica Elettronica (M.Lupone). Negli anni formazione è stato anche attivo presso il CSC (Centro di Sonologia Computazionale, Università di Padova) e il CRM (Centro Ricerche Musicali, Roma, dove è stato responsabile di programmi di ricerca sostenuti dal CNR, Centro Nazionale delle Ricerche).
Come compositore esplora metodi inusuali di generazione elettroacustica e informatica del suono, e forme originali di scrittura ed esecuzione strumentale. Da circa vent’anni molti suoi lavori sono concepiti come reti di interazioni sonore “uomo-macchina-ambiente”, che prendono la forma sia di brani da concerto, sia di installazioni sonore operanti mediante scambio energetico con l’acustica dell’ambiente circostante. Di Scipio ha goduto del prestigioso premio di residenza DAAD Berliner Kunstlerprogramm (Berlino, 2004-05), ed ha lavorato come artista residente allo ZKM (Karlsruhe, 2006), all’IMEB (Bourges 2003 e 2007), alla Sibelius Academy (Helsinki 1995) e alla Simon Fraser University (Burnaby-Vancouver, 1993). Sue composizioni sono state raccolte su incisioni monografiche e su varie incisioni antologiche (etichette Wergo, Schott Verlag, Neuma Records, Limen, Capstone Records e altre). Insieme al pianista Ciro Longobardi ha curato e inciso una nuova realizzazione integrale di Electronic Music for Piano di John Cage (Stradivarius). La galleria d’arte GMM di Berlino gli ha dedicato una mostra personale di installazioni sonore (Sound. Self. Other, Marzo-Maggio 2011).
Nel 2014 viene pubblicato un volume che raccoglie scritti teorici di Di Scipio accanto ad alcuni interventi di critici e studiosi, Polveri sonore. Una prospettiva ecosistemica della composizione.
Docente in ruolo di Musica Elettronica al Conservatorio di Napoli (2001-2013), poi al Conservatorio di L’Aquila (2013-…). Ha tenuto cicli di lezioni e seminari in innumerevoli istituzioni italiane ed internazionali, tra cui CCMIX (Centre Creation Musicale Iannis Xenakis, Parigi 2001-2007), IRCAM (Parigi, 2013), University of Illinois (Champaign-Urbana, 2004), J.Gutenberg Universität (Mainz 2005). Nell’Agosto 2013, invitato come keynote speaker, Di Scipio ha dato avvio ai lavori della International Computer Music Conference (Edith Cowan University, Perth, Australia).
Autore di saggi di analisi musicale, di critica e storia delle tecnologie della musica, anche in rapporto all’estetica dei media e delle arti contemporanee, oltre che autore di memorie di ricerca informatico-musicale apparse in atti di convegni internazionali, Di Scipio ha pubblicato in diversi ambiti di studio e di ricerca, collaborando con riviste italiane ed internazionali. Di Scipio ha curato e tradotto vari volumi tra cui l’antologia Teoria e prass idella musica nell’era dell’informatica (Laterza, 1995) e monografie quali Heidegger, Hölderlin & John Cage di Michael Eldred (Semar, 2000) e Universi del Suono di Iannis Xenakis (LIM/Ricordi, 2003).

◆ venerdì 1 aprile ore 19:30
incontri con i compositori
Elio Martusciello: Frammenti di un’autobiografia

Il musicista napoletano ripercorre i momenti della sua vita artistica a partire dai primi anni ’70, e che lo hanno portato a diventare uno dei punti di riferimento in Italia per la sperimentazione musicale in ambito elettroacustico: le esperienze fatte, gli incontri avuti, gli strumenti usati. A seguire, per Geografie del suono, il concerto di Ossatura, il trio di cui è membro da vent’anni.

Elio Martusciello (Napoli, 1959) è un musicista, compositore e docente di musica elettronica ed elettroacustica. Considerato tra i massimi esponenti italiani della musica sperimentale, da anni rivolge la sua ricerca ad un’attenta analisi del suono e delle sue relazioni con lo spazio, il tempo e l’individuo.
Insegna musica elettronica al Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella.
Ha presentato lavori al GRM (Parigi), al Synthèse (Bourges), all’ HenieOnstadArts Centre (Oslo), al PANaroma (São Paolo do Brasil) e ha collaborato con musicisti e compositori sperimentali quali: AlvinCurran, Thomas Lehn, Jerome Noetinger e vari altri.
Componente stabile del trio Ossatura, il suo lavoro al Conservatorio di Napoli è incentrato sull’improvvisazione e sull’inclusione di esperienze musicali diverse attraverso la pratica della conduction.

◆ venerdì 15 aprile ore 19:30
incontri con i compositori
Vincenzo Gualtieri: “…..discontinuità….instabili….”

L’incontro è incentrato sulla ricognizione delle tecniche usate dall’Autore nelle sue composizioni e prevede performance ed esempi musicali dal vivo.
Saranno ascoltate e poste a confronto due opere: Field (2003) e (BTF)-6, per chitarra e sistemi interattivi (2016). Il primo è un lavoro acusmatico mentre il secondo è con trattamento del suono dal vivo. Nell’incontro sarà anche tracciato – attraverso alcune brevi considerazioni – il contesto storico-culturale nel quale il compositore Iannis Xenakis progetta l’opera Analogique A et B. In essa egli realizza la sintesi di esperimenti condotti sul suono attraverso tecnologie musicali diverse ma con un comune modello compositivo: il metodo stocastico. (Analogique B è peraltro la prima opera realizzata con la tecnica della sintesi granulare).

Vincenzo Gualtieri svolge l’attività di compositore e performer di musica acustica ed elettro-acustica. Gli studi e le opere (dalle composizioni ai più recenti scritti), evidenziano un percorso che dalle prassi interpretative della musica acustica (per pianoforte solo ed in ensemble) giunge a quelle compositive di musica acustica ed elettro-acustica. In quest’ultimo ambito si sviluppa una ulteriore transizione dai lavori acusmatici fino ai più recenti in live-electronics. Il suo attuale progetto di studio – come dimostra il ciclo (BTF) – pone difatti l’attenzione sullo sviluppo di sistemi analogico-digitali interattivi e autopoietici ed alle forme di relazione che s’instaurano in un “ambiente esecutivo”. Gran parte delle sue opere sono pubblicate per la Casa Editrice TAU-KAY di Udine. È titolare della cattedra di Composizione presso il Conservatorio di Musica “D. Cimarosa” di Avellino.

◆ venerdì 29 aprile ore 19:30
incontri con i compositori
Giancarlo Turaccio: una nuova sensorialità: ascolto e creatività in ambiente tecnologico

Giancarlo Turaccio. Studia pianoforte, composizione e direzione d’orchestra presso i Conservatori di Napoli e Milano con Mazzotta, Castiglioni, Taverna e Vizioli e Sociologia presso l’Università “Federico II” di Napoli e successivamente con Donatoni presso l’Accademia Musicale Pescarese. Frequenta seminari e corsi di perfezionamento con Corghi, Lachenmann, Pousseur, Bussotti e con Agostino Di Scipio comincia lo studio della musica elettroacustica.
Nella fase più recente della sua attività, si è attenuata la tensione verso una progettazione rigidamente costruttivistica del materiale sonoro. Il suo linguaggio sembra tendere ad una più evidente e immediata plasticità e proprio la plasticità dei contrasti è uno dei caratteri più tipicamente distintivi dei suoi lavori degli ultimi anni.
Suoi lavori sono stabilmente inseriti nei programmi di musica contemporanea di numerose associazioni e società di concerti.
Spin per due percussionisti e suoni elettronici è risultata fra le partiture finaliste e ha ricevuto una menzione al concorso di Composizione “Franco Evangelisti” (Nuova Consonanza) del 2003 a Roma. Nel 1999 da una collaborazione con Roberto De Simone nasce invece l’oratorio drammatico Eleonora che inaugura la stagione d’opera e di balletto del Teatro San Carlo di Napoli del 1999. Come direttore d’orchestra si dedica soprattutto alla guida di compagini orchestrali e piccoli ensemble dediti prevalentemente alla musica contemporanea. Dirige inoltre l’Orchestra “Alessandro Scarlatti” di Napoli, l’Orchestra dell’Accademia Musicale Umbra, la “Nuova Orchestra Scarlatti” di Napoli, l’Orchestra del Conservatorio “San Pietro a Majella”. È titolare della Cattedra di Armonia, Contrappunto, Fuga e Composizione presso il Conservatorio “G. Martucci” di Salerno.

◆ giovedì 28 aprile ore 21:00
Il pianoforte nella musica moderna e contemporanea
lezione concerto con Ciro Longobardi
Esecuzione di quattro Notturni di Salvatore Sciarrino. A seguire, improvvisazione con i partecipanti al workshop sul pianoforte contemporaneo di martedì 26 e mercoledi 27 maggio
https://www.exasilofilangieri.it/lezione-concerto-con-ciro-longobardi/

Ciro Longobardi, pianista, si dedica da più di venti anni allo studio e alla diffusione dei linguaggi musicali contemporanei. Finalista e miglior pianista presso il Consorso Gaudeamus Interpreters 1994 di Rotterdam, Kranichsteiner Musikpreis nell’ambito dei 37° Ferienkurse di Darmstadt nello stesso anno, ha suonato per il Festival Traiettorie di Parma, Festival Milano Musica, Ravenna Festival, Rai Nuova Musica Torino, Festival Internazionale Angelica di Bologna, Tempo Reale Firenze, Biennale di Venezia, Saarländischer Rundfunk Saarbrücken, Ferienkurse Darmstadt, Festival Synthése Bourges, Fondazione Gaudeamus Amsterdam, ZKM Karlsruhe, Unerhoerte Musik Berlino, INA GRM Parigi, Guggenheim Museum New York, Festival di Salisburgo. Ha registrato per Stradivarius, Limen, Mode, RaiTrade, Die Schachtel. Tra i premi ricevuti, un Coup de Coeur de Radio France (settembre 2011), un Premio Speciale della critica di Musica e Dischi per il miglior CD italiano del 2011 nella categoria classica/strumentale, un CD del mese (ottobre 2012) e un Premio del Disco della rivista Amadeus (agosto 2013). Ha tenuto conferenze-concerto e masterclass per i Conservatori di Rotterdam, Ghent, Bruxelles e Alicante, per la Hochschule di Basilea, per la University of Chicago e per la Manhattan School of Music di New York. Tra il 2012 e il 2014 ha tenuto l’insegnamento di pianoforte nell’ambito del Master of Advanced Studies in Contemporary Music Performance presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. E’ membro fondatore del collettivo Dissonanzen di Napoli e insegna presso il Conservatorio di Salerno.

sabato 30 aprile ore 21:30
linguaggi musicali dal ‘900 a oggi
Concerto del Ninehundred Ensemble di Roma
direttore: Simone Veccia
programma:
Bela Bartok: Petite suite*
Bill Evans: Waltz for Debby*
Frank Zappa: Music for Low Budget Orchestra*
Matteo Pittino: Over the Forsaken Landscape
Carla Rebora: Parlami di sogni
Carla Magnan: Interferenze
(*trascrizioni di Simone Veccia)

Ninehundred Ensemble
flauto: Alessandro Avallone
clarinetto: Ermanno Veglianti
percussioni: Daniele Di Pentima
pianoforte: Francesco Internullo
violino: Francesca Nigro
violoncello: Luca Andretti
https://www.exasilofilangieri.it/concerto-ninehundred-ensemble/

sabato 7 maggio ore 21:30
_in due scisso_per farne uno_
(trame di voci in uno spazio)

reading concerto a cura di Rosario Diana
su [pre]testi da Umberto Saba e Samuel Beckett
musiche di J.S. Bach e interventi sonori di NISE

con Valentina Acca, Elena Cepollaro, Valentina Curatoli, Andrea de Goyzueta, Emilio Vacca
NISE: Fabrizio Elvetico, Renato Fiorito, Max Fuschetto, Sergio Naddei, Marcello Vitale

Disposti lungo i vertici di un immaginario pentagono irregolare, circondati dal pubblico, cinque attori leggono ampi brani da Preludio e fughe (1928-29) di Umberto Saba e da Cascando (1961) di Samuel Beckett. I testi, che hanno la musica come ispiratrice o protagonista, sono qui assunti come pretesto per far suonare la voce recitante. Contemporaneamente cinque musicisti del NISE (Noncollettivo Infrasuoni Sabotatori Elettroacustici) eseguono fughe di Bach e pezzi di improvvisazione. Il tutto ordito in una trama in cui suoni di lettura e timbri acustici ed elettronici si intrecciano e si richiamano reciprocamente, per dar vita a un reading/concerto in cui le singole voci (quelle umane e quelle strumentali) si differenziano solo per affermarsi singolarmente nel nesso polifonico che tutte le tiene e nel contempo le libera.

Partendo da un reading ideato da Rosario Diana, _in due scisso_per farne uno_ è diventato un esemplare progetto di cooperazione e interdipendenza artistica che ha coinvolto numerosi abitanti dell’Asilo, fino a assumere una forma molto prossima all’happening.
https://www.exasilofilangieri.it/_in-due-scisso_per-farne-uno_/

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All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.