Dal 19 marzo al 9 aprile 2019, il martedì alle 20:30 | l’Asilo

Film und Drang – Der Neue Deutsche Film

Rassegna di film sul Nuovo cinema tedesco – Secondo ciclo

Il percorso sul Nuovo cinema tedesco ricomincia da uno dei suoi autori simbolo, Rainer Werner Fassbinder. Regista, drammaturgo, attore, Fassbinder è uno dei casi di genio del Novecento più impressionanti: prolifico all’inverosimile, ha girato oltre quaranta film in quindici anni di carriera, prima della morte prematura per overdose che lo ha consegnato alla leggenda nel 1982. Alle domande sulla sua iperattività rispondeva così: “Da morto avrò molto tempo per dormire”.
Un cinema, quello di Fassbinder, estremamente violento, antiborghese, emancipativo. Vi ritroviamo i grandi temi degli anni Settanta, figli del ’68, ancora oggi più che mai vivi: la critica all’alienazione capitalistica e alla reificazione, la struttura patriarcale della famiglia, la riflessione sul genere, le nevrosi delle sue indimenticabili eroine, le micidiali accuse alla sinistra ufficiale, rea d’aver abbandonato le autentiche istanze del proletariato per corroborare una rovinosa ideologia dell’istituzione.
Di Fassbinder programmiamo due cortometraggi, Il vagabondo e Il piccolo caos, e un lungo, Il viaggio in cielo di Mamma Kusters, pressoché invisibili in Italia, oltre al classico Querelle de Brest, il suo ultimo film.
A seguire proponiamo Malatesta, di Peter Lilienthal, dedicato all’anarchico casertano. «Nel 1968-69», scrive Lilienthal, «ci fu un cambiamento: la gente era coinvolta, scendeva in piazza, e scendere in piazza significava venir colpiti alla testa o alle gambe o, peggio ancora, essere uccisi, come accadde a Benno Ohnesorg. Questi avvenimenti furono per me l’occasione per mettermi alla prova, per chiedermi dove, quando e in quali condizioni gli uomini si sono impegnati e hanno lottato per la libertà. Ho poi spostato questi interrogativi sulla vita dell’anarchico italiano Errico Malatesta. Ho studiato il suo ambiente di allora, ho interrogato uomini anziani che avevano conosciuto Malatesta, per scoprire come hanno vissuto gli uomini che hanno avuto bisogno di questo messaggio e come e perché hanno potuto fraintenderlo».
Chiude il ciclo Germania pallida madre di Helma Sanders-Brahms. Un film di grande impatto, che ricostruisce le vicende di una famiglia tedesca a cavallo della seconda guerra mondiale. Il titolo deriva da una poesia di Bertolt Brecht, declamata all’inizio della pellicola dalla figlia del drammaturgo tedesco. È un film duro, sui limiti della famiglia tradizionale, sugli sconvolgimenti che hanno prodotto il razzismo e la seconda guerra mondiale sulla vita delle persone.

Martedì 19 marzo | ore 20:30
IL VAGABONDO
(Der Stadtstreicher, 1965, v.o. sott. it., 11’)
di Rainer Werner Fassbinder
A seguire:
IL VIAGGIO IN CIELO DI MAMMA KUSTERS
(Mutter Küsters’ Fahrt zum Himmel, 1975, v.o. sott. it., 110’)
di Rainer Werner Fassbinder

Martedì 26 marzo | ore 20:30
IL PICCOLO CAOS
(Das kleine Chaos, 1966, v.o. sott.it, 9’)
di Rainer Werner Fassbinder
A seguire:
QUERELLE DE BREST
(1982, vers. it., 108’)
di Rainer Werner Fassbinder

Martedì 2 aprile | ore 20:30
MALATESTA
(1970, v.o. sott. it., 75’)
di Peter Lilienthal

Martedì 9 aprile | ore 20:30
GERMANIA PALLIDA MADRE
(Deutschland bleiche Mutter, 1980, vers. it., 123’)
di Helma Sanders-Brahms

Ogni film sarà preceduto da una breve introduzione.

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La rinascita del cinema tedesco, dopo l’asservimento hitleriano a fini propagandistici, è fatta da registi, produttori, attori, che, a ben vedere, hanno poche caratteristiche comuni. Nel Manifesto di Oberhausen del 1962, che è spesso stato identificato come atto di fondazione del Nuovo cinema tedesco, si legge: «Questo cinema ha bisogno di nuove libertà. Deve essere liberato dalle convenzioni abituali. Liberato da qualsiasi tentativo di commercializzazione. Liberato da ogni tutela finanziaria». Alle fine del 1970 viene fondata la Filmverlag der Autoren, casa di produzione e distribuzione cinematografica, che diffonde il nuovo cinema sul territorio tedesco. Ben presto l’attività di produzione della Filmverlag viene meno, ma fino alla metà degli anni Ottanta la casa, seppur cambiando spesso nome e sigla, continua la sua attività di distribuzione.
«Con la sua sola esistenza il Filmverlag ha costituito il germe di tutto il Nuovo cinema tedesco», dirà Wim Wenders.

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All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.