martedì 16 aprile 2019 ore 20:30 | l’Asilo

Fuga dal pensiero unico

Quali alternative possibili all’attuale Immaginario dominante?

una proposta di confronto elaborata assieme a

La Convezione degli Indocili

Fin dalle sue origini, all’Asilo ci si interroga su tutto ciò che riguarda il lavoro culturale e artistico e si prova a dare delle risposte sia sul piano teorico e rivendicativo, sia sul piano del fare, inteso come pratica alternativa alle modalità tossiche imperanti nella quotidianità di ognuno/a, utilizzando questo ambito come contesto primario in cui esercitarla.

Per questa ragione siamo felici di ospitare La Convenzione degli Indocili, e auspichiamo un’ampia partecipazione di artisti – musicisti/e in particolare, visto che primariamente di musica si parlerà – che vogliano dare il loro contributo critico alla discussione che speriamo possa essere, appunto, indocile.

articolazione della serata

ore 20:30 – proiezione di TENK Iù GLOBALIZESCION (come morire di libero mercato), di Michele Vietri
ore 21:00 – presentazione del libro LA SCOMPARSA DELLA MUSICA – musicologia col martello, di Antonello Cresti
a seguire – discussione pubblica sullo stato attuale della produzione/attività musicale in città e oltre: invitiamo in particolare le musiciste e i musicisti interessat/ al dibattito

– proiezione del film documentario introdotto dal regista Michele Vietri
TENK Iù GLOBALIZESCION (come morire di libero mercato) 26 minuti

il film rompe il silenzio sulle miserie della Globalizzazione, coglie la poesia dove ancora essa non appassisce, regala squarci di paesaggi sbalorditivi violentati ogni giorno dalla distrazione di massa, vibra di accoramento di fronte alla resa imbelle del mondo contemporaneo.
Lo spunto è la storia di un’anziana signora che vive a Burano, isola nella Laguna di Venezia e che si dedica ancora con antica passione al merletto. La signora Mirella ancora segue le modalità di un tempo nella realizzazione del manufatto; è un’artigiana di primissimo livello, una maestra nel suo campo. Un’arte che nasce dall’osservazione e dalla dedizione, che origina dalla riproduzione della trama sottile delle reti dei pescatori, il cosiddetto “Redin”, e dunque diventa un intrico sublime tra l’amore per la propria terra e la sua trasfigurazione e che raggiunge vette inaspettate di popolarità e successo. Dal film: “L’artigianato locale non può tenere il passo della globalizzazione, troppo dispendioso da realizzare, ed è destinato a scomparire, sotto il peso di una sovrabbondante chincaglieria fatta in serie, di materiale scadente, prodotta in Cina e venduta a prezzi stracciati sulle bancarelle che inscenano il triste spettacolo di un paese ridotto ad un brand”

Michele Vietri, regista, laureato in Storia del Cinema al D.A.M.S. di Bologna. Ha lavorato in RAI nei primi anni 90, come assistente di programma. Sempre negli stessi anni ha fatto l’assistente a G.Tornatore per il doc “lo Schermo a Tre Punte”. E’ anche autore teatrale, attore e musicista. Ha diretto e interpretato spettacoli di vari autori, da Ettore Petrolini a Boris Vian fino alle ultime opere incentrate sul poeta Pier Paolo Pasolini. Ha inciso 5 album di canzoni spaziando sui generi, dalla melodia napoletana alla chanson française, dal jazz al tango. Ha realizzato i seguenti documentari: A CHI TANTO A CHI NIENTE (2006), FILM SIN TITULOS (2008), in collaborazione con la Cineteca di Bologna, CARLOFORTE, L’ISOLA DEL TEMPO (2010) prodotto e distribuito da France 3. Nel 2018 h realizzato il documentario TENK Iù GLOBALIZESCION (come morire di libero mercato)

– presentazione del libro con l’autore Antonello Cresti
LA SCOMPARSA DELLA MUSICA – musicologia col martello – Nuova Europa ED.

Qual è il ruolo della musica nel mondo contemporaneo? Sembra che il medium musicale oggi sia onnipresente, eppure mai come oggi, in tempi di industrializzazione progressiva e privatizzazione completa del settore, la musica ha perso le sue fondamentali funzioni di collante sociale, narrazione di gruppo, epica collettiva. La musica non sembra più una sostanza viva, non è più sé stessa. Preda delle spinte uniformanti del mercato e delle norme egemoni della società liberale, la musica è scomparsa per quello che era ed è sempre stata. È in questo contesto che urge una sociologia della musica, nuova e indocile, per ragionare radicalmente sul problema musicale che, in fondo, rappresenta la questione antropologica contemporanea.

Antonello Cresti è saggista, compositore ed agitatore culturale. Si è laureato con lode in Scienze dello Spettacolo presso l’Università di Firenze. Ha già pubblicato dieci libri, usciti con varie case editrici, dedicati a musica underground, cultura britannica, controcultura e esoterismo. Attualmente concentra i suoi sforzi maggiori nella divulgazione delle “musiche altre” sul territorio nazionale.

/// All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.