venerdì 12 aprile 2019 ore 22:00 | l’Asilo

Geografie del suono #54

Sentimento Popolare duo (Milano)
incontra
Christoph Pennig e Stefano Mattozzi (Napoli)

Ritorna Geografie del suono con una serata che ci riporta alle intenzioni originarie del progetto: creare connessioni e interazioni tra artisti al di là del genere praticato e sperimentandole, dove possibile, in qualcosa di più esteso rispetto alla libera improvvisazione. Era già accaduto in passato (Gds 9) con La rappresentante di lista – le cui canzoni furono radicalmente riarrangiate assieme a un nutrito gruppo di musicisti partenopei – e, in parte, in occasione della lettura di composizioni cageane con il Decibel Ensemble di Perth (Gds 4) e infine con il lavoro sulle composizioni di Max Fuschetto assieme a Nev Lilit, Korda e Valerio Mola (Gds 42)
In questa occasione Sentimento Popolare, duo milanese dedito alla rilettura di repertorio popolare di vari luoghi del mondo, ma versato nell’improvvisazione, incontrerà due musicisti dalle molteplici esperienze nell’ambito della sperimentazione sonora: Christoph Pennig da Colonia e Stefano Mattozzi da Napoli.
I risultati non riusciamo proprio a immaginarceli, ma è proprio questo uno degli aspetti più entusiasmanti di Geografie del suono!

Camilla Barbarito – voce
Fabio Marconi – chitarra elettrica
assieme a
Christoph Pennig – voce, elettronica
Stefano Mattozzi – voce, elettronica

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Sentimento Popolare duo

Il carattere e le alte temperature di una varietà di canzoni popolari nostrane e d’altri paesi.
Canzoni orgogliosamente meticce, lealmente rubate ai loro paesi d’origine, brani che hanno fatto piangere e ballare!
Che hanno consolato! Che hanno aiutato a scandire il lavoro, o a fischiettare gli sfaccendati. Melodie sincere, a tutto core.
Un concerto per ascoltare e festeggiare insieme.
Spicchiamo il nostro volo disordinato dalla seggiola di un vecchio trani milanese…piroettando su scatenati ritmi dispari balcanici viriamo verso un valzer siciliano e planando attraverso una rumba flamenca e una ballata messicana proviamo ad atterrare con un caschè a ritmo di tango argentino. Non prima di aver stornellato una serenata al balcone, deriso i potenti, versato una lacrima di gelosia, addormentato un bambino e ballato per i vostri morti!

Camilla Barbarito
è una cantante e performer milanese (classe 1978).
Si è formata attraverso un percorso variegato di teatro sperimentale e canto, grazie anche ad alcune giovanili tournée in Africa Sub-sahariana e la conseguente scoperta delle culture extra-europee.
Collabora con numerosi ensemble musicali, e porta avanti una propria originale ricerca nell’ambito della musica popolare mediterranea, ispirandosi alle sonorità balcaniche, al fado portoghese, alla musica rebetika greca, al tango argentino e alla musica Rom.
Parallelamente vive molte esperienze sia come attrice di teatro che come vocal-performer all’interno di spettacoli e concerti di natura sperimentale e improvvisativa.
Ha lavorato tra gli altri con Vladimir Denissenkov, Ivana Monti, Jovica Jovic, Paolo Rossi, Roberta Torre, AGON, Teatro delle Moire, Duccio Bellugi del Theatre du Soleil, Nema Problema Orkestar e Musicamorfosi,oltre a numerosi altri protagonisti della scena musicale milanese diquesti anni.
E’ spesso ospite della trasmissione Piazza Verdi di Rai Radio Tre.
E’ l’ideatrice del personaggio Nina Madù, che insieme alla band le Reliquie Commestibili si è fatto apprezzare nell’ambito indipendente.
Insieme a Fabio Marconi è direttrice artistica della rassegna musicale La Cura di Dioniso per Van-Ghè Ambulatorio d’Arte.

Fabio Marconi
dopo studi jazzistici presso l’Accademia Internazionale della Musica di Milano, inizia un percorso di ricerca nell’ambito della world music.
La musica dei Balcani in primo luogo, con Nema Problema Orchestra (2004) con la quale ha potuto esibirsi in vari Festival e club di tutta Europa.
In particolare si è dedicato alla costruzione di un linguaggio personale ricco di elementi incontrati volgendo lo sguardo a mondi sonori extra-europei, in particolare il Medio Oriente.
Nella collaborazione con Camilla Barbarito (2010) trova il pretesto per un approfondimento nelle più disparate direzioni, dal tango al fado, al flamenco allo swing e alla bossanova, seguendo la cantante nella sua continua ricerca, finalizzata nel progetto Sentimento Popolare.
Dal 2013 è membro di Connections Trio, gruppo di stampo fortemente jazzistico nel quale collabora con il pianista turco Yigit Ozatalay, docente di piano composizione e arrangiamento presso l’Università della Musica di Istanbul.
Nel 2015 inizia la collaborazione col celebre suonatore di tar Fakhraddin Gafarov, nel quartetto a suo nome, col quale incide l’album Uzunderè (Milano/Baku 2017) interamente composto da musiche di origine Caucasica.
Nel 2016 da vita insieme ad Ashti Abdo e a Manuel Buda a Abdo Buda Marconi Trio, eccentrico ensemble di sole corde, che propone brani dal sound “Mediterraneo”.
Infine, nella primavera 2018 da vita insieme ad Alberto Pederneschi e Ivo Barbieri ad Osmosi Trio.

Stefano Mattozzi
cantautore e compositore ibrido, pseudo-polistrumentista alla continua ricerca di un equilibro tra mondi sonori opposti, tra suoni concreti e volutamente sintetici, tra voci cantanti e stridii. Laureato alla facoltà di musica elettronica al Conservatorio del San Pietro a Majella, dove attraverso lo studio e la pratica segue il percorso nella sperimentazione di musiche altre, entrando anche a far parte dell’OEOAS (Orchestra Elettroacustica Officina Arti Soniche), dedicandosi inoltre alle pratiche dell’improvvisazione sia tramite elettronica che tramite la voce, strumento che considera fondante della sua poetica.
I suoi attuali progetti, con il cantautorato elettronico di “The Learning Panda” e il gruppo Alt electronic “Drakmah” vivono di una continua miscelanza di influenze e di stili oltre che di comportamenti sonori contrapposti, in cui spesso la voce funge da elemento di comunione (o di contrasto), elemento che diventa un tratto distintivo del suo lavoro.

Chris Pennig
compositore elettroacustico di Köln (Colonia), Germania, che vive da un anno a Napoli. Nelle sue composizioni persegue un’attitudine sperimentale in cui l’ordine geometrico e un ebbro caos si pervadono reciprocamente, coniugandosi con la ricerca di ironia e di umorismo musicale. Nel suo lavoro resta comunque fondamentale conservare sempre una certa quota di rischio. Da 5 anni attivo anche come cantante jazz, prova dall’anno scorso a far coesistere e a intrecciare questi due ambiti.

/// All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.