venerdì 19 dicembre 2014 h 16 | l’asilo

GRAMSCI A CONFRONTO

Egemonia e processo rivoluzionario in Italia e Venezuela

incontro/seminario/convegno su Gramsci e l’America Latina

Riconoscere le differenze è la condizione portante per costruire l’unità. Gramsci ha dato un contributo universale alla concezione comunista del mondo, ma comprendere, oggi, oltre ogni sterile celebrazione, la concretezza del suo pensiero rivoluzionario significa comprendere che esso ha un’applicazione particolare a seconda delle condizioni particolari della lotta di classe, le sue forme, i suoi risultati.

In primo luogo per le condizioni particolari dei paesi imperialisti e quelle dei paesi oppressi o semicoloniali. Rendere efficace e utile il contributo di Gramsci significa, dunque, conoscere e partire da queste diversità, al fine di cogliere l’universalità del suo pensiero e poter, così, declinarlo adeguatamente nelle specificità dei diversi contesti.

Che il movimento comunista abbia saputo imporsi, in varie forme, tempi e modi e contraddizioni nei paesi oppressi o semicoloniali è una realtà. Come è una realtà che non abbia saputo fare altrettanto nei paesi imperialisti come l’Italia, seppur abbia svolto, nel nostro paese specificatamente, un ruolo determinante nella lotta antifascista e nella democratizzazione della società. Ciò a dire che le leggi particolari necessarie alla costruzione della rivoluzione, nel primo caso rispetto al secondo, sono differenti, giacché differenti sono storie e contesti. Ne consegue che i processi rivoluzionari non possano essere “copiati”. Vanno, invece, dialettizzati tra loro, rafforzati a vicenda, sostenuti. Ovvero compresi, confrontati a ché si possa trarre bilancio utile per avanzare nel processo stesso.

Proprio perché, oggi, il contributo teorico-pratico di Gramsci è alla base della costruzione del “poder popular” sul quale si fonda la costruzione della Repubblica bolivariana del Venezuela, così come, d’altro canto, ancora oggi si ritrova proprio in Gramsci la partitura teorico-pratica della costruzione della rivoluzione nei paesi imperialisti, il confronto tra le esperienze del “nuovo potere”, in Italia come in Venezuela, è la misura con la quale rafforzare il processo di costruzione di quell’egemonia politica e culturale quale capacità di direzione morale ed intellettuale delle masse popolari. Egemonia ideologica alternativa alla concezione borghese del mondo e al suo dominio oggi senza più consenso.

Gramsci a confronto, dunque. In Italia ed in Venezuela. Per contendere alla classe dominante e suoi agenti la mobilitazione, morale e materiale, delle larghe masse, i centri della sua produzione culturale, l’esercizio stesso del potere, in definitiva. E dare corpo teorico e strategia generale per la conquista del potere politico e la costruzione di governi che siano autentiche espressioni popolari organizzate.

In questa prospettiva, il migliore contributo di solidarietà attiva ed operante che il movimento progressista italiano e, in esso, quello comunista, potranno dare al processo rivoluzionario in atto in Venezuela è far si che la Nuova Italia avanzi nel diventare un paese socialista.

Così, pur partendo dalle differenze tra i processi rivoluzionari attivi nei due paesi, tenderemo a raggiungere quell’unità che si esprime in una più alta solidarietà: costruire la rivoluzione socialista in un paese imperialista, spezzare la catena di comando dei paesi imperialisti, rompere la loro morsa sui paesi oppressi o semicoloniali.

CRG – Commissione rinascita Gramsci – http://rinascitadigramsci.blogspot.it/2014/11/v-behaviorurldefaultvmlo.html

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