Dall’1 al 7 aprile 2019 | l’asilo

Il narratore segreto

Laboratorio di Ricerca e Creazione Teatrale del Teatro Simurgh

«Fin dagli inizi del mio viaggio attraverso il teatro, che negli anni mi ha portato a contatto con le più diverse culture e tradizioni nei quattro continenti, ho sentito la necessità di mantenere aperte certe domande fondamentali quanto scomode: “siamo in grado come attori di comunicare realmente con ogni pubblico a prescindere da appartenenze culturali, sociali, linguistiche, religiose, politiche, morali, ecc.? Quale strada deve percorrere (o ripercorrere) oggi un artista della scena per saper raccontare delle storie capaci di stimolare lo spettatore a riflessioni che possano accrescere anche minimamente il suo grado di coscienza? Dove risiede, nella Scienza dell’Arte, il significato profondo della parola “Tradizione”?
Lungi dal formulare risposte definitive a tali domande, le esperienze che ne sono scaturite mi hanno dato prova dell’esistenza di una certa qualità della presenza che oggi, specialmente nel teatro di stampo occidentale, è ormai un pesce d’oro.

Una qualità che invece doveva essere “conditio sine qua non” per coloro i quali, in epoche immemorabili dell’antichità umana, si trovavano ad agire (attori appunto) come “individui specializzati” nel compito di narrare storie concepite appositamente, in forma allegorica (miti, epopee, ecc.), per edificare quei valori oggettivi indispensabili alla vita armonica e pacifica della comunità.

Fin dalla sua fondazione, per descrivere sinteticamente la direzione di lavoro del Teatro Simurgh, utilizziamo il titolo: “In Cerca dell’Attore Antico per un Teatro Moderno”.

L’Attore Antico, nella mia visione, è colui che possiede una relazione cosciente con il proprio corpo. Con la presenza che gli viene da tale padronanza, diventa capace di arrivare agli spettatori attraverso azioni fisiche viventi in ogni suo movimento, parola, e perfino in ogni suo pensiero sulla scena. Un simile Attore sa quello che dice e quello che fa, nel senso che ne conosce profondamente il significato, ma si apre con ogni parte di se a un ascolto incessante per riscoprire a ogni replica ciò che la sua mente ha già assimilato alla perfezione.

Questo Attore sente il ritmo, ogni volta diverso, del pubblico che ha di fronte, lo prende per mano e lo guida delicatamente al viaggio che lo spettacolo propone ed evoca all’immaginazione. Non si rivolge mai direttamente alla mente dello spettatore, ma utilizza sapientemente ogni vibrazione del corpo, cui lo spettatore risponde in modo naturale. Egli comunica prima e aldilà della parola “detta” e ottiene così la nostra attenzione.

Questo Attore è cantore, musico e danzatore; è aperto a tutte le influenze, cerca e si nutre delle più diverse tradizioni ed estende il suo studio a molteplici campi del sapere.»

Fiore Zulli

IL LABORATORIO
Nella grande Tradizione universale di quella particolare arte della comunicazione che nella cultura greco romana ha preso il nome di “Teatro”, la figura del Narratore rappresenta il centro e l’origine di ogni forma di rappresentazione scenica. Il Narratore non è semplicemente un personaggio culturale o un tipo di soluzione drammaturgica in scena. Incarna invero quella conoscenza, quel sapere oggettivo da cui nasce la facoltà di creare relazioni umane attraverso l’affabulazione. Il Narratore dunque è prima di tutto una forza primordiale insita nell’attore o in un gruppo di attori che da Vita all’azione del raccontare attraverso il teatro.
Ma come ogni fenomeno della vita, anche la figura del narratore presenta un aspetto evidente, di superficie, e un aspetto meno evidente, interno. Ciò dipende da diversi fattori riguardanti principalmente la natura del materiale che costituisce la storia raccontata e, di conseguenza, il livello di preparazione artistica nonché il grado coscienza dell’attore sulla scena.
Con il laboratorio Il Narratore Segreto proponiamo un viaggio esplorativo nell’arte dell’attore alla ricerca di quella speciale qualità della presenza che permette di accedere a una regione più profonda, non battuta da pensieri, parole e gesti abituali, meccanici, dove risiede la facoltà di comprendere e trasmettere contenuti più alti, che richiedono cioè una più intima e creativa relazione tra attori e spettatori. Attraverso esercizi specifici che affondano le radici in pratiche di studio del corpo e della mente provenienti da diverse tradizioni tra oriente e occidente, guideremo i partecipanti alla ricerca della radice della propria presenza, nell’ascolto delle caratteristiche e delle necessità individuali di ognuno.
Come materiali di testo per gli esercizi sul narratore si utilizzeranno brevi racconti sapienziali provenienti dal sufismo, dal Buddhismo Zen ed altri.
Come materiali musicali si utilizzeranno canti e musiche di diverse tradizioni del mondo.

Gli esercizi e le improvvisazioni riguarderanno i seguenti campi di studio.

1) Disporsi ad ascoltare con il corpo e sostenere questo ascolto nell’azione scenica.
2) Scoprire e ricreare gli impulsi che danno vita alle azioni fisiche, le quali determinano la
reale comunicazione con il pubblico.
3) Arrivare a sentire come un testo risuoni all’interno prima di essere espresso all’esterno.
4) Trovare il giusto rapporto tra parola, canto e musica nell’azione scenica.
5) Fare esperienza della dizione come conseguenza dell’atto vivo di vedere prima di parlare.
6) Affrontare l’analisi di un testo dagli alti contenuti allegorici, la cui comprensione richiede una certa capacità di sforzo cosciente e di riflessione imparziale.
7) Lavorare insieme affinché un gruppo di attori agisca sulla scena come un unico Narratore dalle tante voci.

I partecipanti si incontreranno su un terreno tutto da esplorare dove, guidati dalla necessità comune di cercare la radice della propria presenza, si creeranno le condizione per sentirsi liberi di arrischiarsi a rinunciare alla sicurezza di tutto quello che in loro sia saputo, per aprirsi a ciò che invece non sia saputo.

IL LABORATORIO SI DIRIGE AD ATTORI, REGISTI, CANTANTI, MUSICISTI, DANZATORI, PEDAGOGHI E ALLIEVI DI SCUOLE E ACCADEMIE TEATRALI.

CHI È IL TEATRO SIMURGH
https://www.teatrosimurgh.com/cenni-sul-teatro-simurgh/

COME PARTECIPARE
Invia una e-mail con oggetto: “Il Narratore Segreto” a info@teatrosimurgh.com specificando Nome, Cognome, e-mail e recapito telefonico, nonché in allegato un sintetico curriculum discorsivo e/o una breve lettera in cui si esponga il motivo per il quale si desideri partecipare a questo workshop.
Sarà ammesso un numero massimo di 20 partecipanti.

ORARI DI LAVORO
Lunedì 01 aprile: dalle 10:00 alle 15:00 (sala refettorio)
Martedì 02 aprile: dalle 15:30 alle 20:00 (sala refettorio)
Mercoledì 03 aprile: dalle 10:00 alle 15:00 (sala refettorio)
Giovedì 04 aprile: dalle 10:00 alle 15:00 (sala refettorio)
Venerdì 05 aprile: dalle 10:00 alle 15:00 (sala refettorio)
Sabato 06 aprile: dalle 16:00 alle 20:00 (teatro)
Domenica 07 aprile: dalle 16:00 alle 20:00 (teatro)

CASTING
Questo workshop all’Asilo Filangieri sarà inoltre l’occasione per iniziare la selezione degli artisti italiani che parteciperanno all’edizione 2019 del Laboratorio Internazionale di Ricerca e Creazione Teatrale che il Teatro Simurgh terrà ad Atena Lucana (SA) nel mese di agosto, in una residenza di tre settimane nell’ambito del progetto pluriennale Per un’Arte Vivente a Contatto con la Comunità che prevede ogni anno la produzione di uno spettacolo corale con un cast di artisti provenienti da diversi paesi.

CONTRIBUTO ECONOMICO
Ai selezionati verrà richiesta una quota di complicità che serve a coprire le spese artistiche, a sostenere il progetto e a dotare lo spazio dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti l’autogoverno dell’Asilo. Il contributo non è vincolante ai fini della partecipazione.