C’è un filo rosso che lega gli episodi di aggressione e devastazione che stiamo subendo? Non lo sappiamo, ma certamente non vogliamo relegare la narrazione di questi giorni ad effimeri stati sui social network.
Questa pagina raccoglie i racconti pubblicati su Facebook.
Continueremo ad aggiornarla se necessario, ma speriamo di non doverlo fare.

8 settembre 2015

Stanotte qualcuno si è introdotto all’Asilo e ha lasciato aperto un bocchettone dell’idrante antincendio per l’intera notte, procurando l’allagamento e, di conseguenza, gravi danni alla struttura. Come se non bastasse, con insensata violenza, sono stati provocati danni alle piante dell’orto urbano, alla cui crescita e cura hanno partecipato collettivamente la città e il quartiere fino al mese scorso.
8 settembreÈ, questo, l’ultimo di una serie di atti vili e intimidatori che stiamo subendo da tempo, che non escludiamo indotti e pilotati da chi ha interesse a mettere le mani sulla struttura. Una cieca volontà distruttiva che sta bruciando gran parte delle nostre energie, sottraendole al desiderio di rendere l’Asilo sempre più un luogo della città e per la città.
Non abbiamo nessuna intenzione di lasciarci intimidire, abbiamo sempre resistito e continueremo a farlo. Continueremo a confrontarci quotidianamente con il quartiere e con le sue problematiche, ad incoraggiare le modalità dell’incontro, del dialogo e dell’apertura che da sempre caratterizzano il nostro agire. Ciò sta generando prossimità, radicamento e affetto reciproco con chi il quartiere lo abita e lo vive.
Nella consapevolezza di un nuovo anno che si prefigura estremamente impegnativo, chiediamo alla città di aiutarci a proteggere questa realtà, anche semplicemente facendo circolare queste informazioni, ricambiando, in questo modo, ciò che abbiamo dato senza chiedere mai nulla in cambio.
Perché l’Asilo è e resterà sempre di tutt*


 10 settembre 2015

10 settembreQuesto succedeva ieri notte all’Asilo, ancora devastazione, ancora segnali intimidatori. Ci siamo confrontati con gli abitanti del quartiere e con chi è direttamente coinvolto nell’autogoverno per reagire insieme a questi atti di vandalismo. L’unico modo che conosciamo per mettere in sicurezza il palazzo è viverlo, abitarlo, tenerlo sempre aperto.
I danni di stamattina si limitano al cortile esterno, ora siamo al lavoro per ripararli. Non ci lasceremo intimidire, non abbiamo nessuna intenzione di fermarci, neanche per un giorno, forti della straordinaria solidarietà ricevuta in questi giorni che ci rafforza e ci riuncuora.
Grazie a tutte e tutti.


11 settembre 2015

È successo ancora. Stanotte l’Asilo è stato aggredito in modo ancor più feroce. Sale di lavoro sfondate, strumenti e attrezzature disseminati per Via dei Tribunali. Ad ogni angolo segni di devastazione che feriscono chi con amore ha avuto cura che questo luogo crescesse per diventare uno degli spazi più vivi e aperti della città. E la violenza ha coinvolto anche il resto del quartiere, con una scia di macchine danneggiate. A darci la notizia nella prima mattinata un gruppo di abitanti di San Gaetano, che pazientemente ha raccolto le nostre strumentazioni accogliendoci con apprensione e accorata solidarietà.

In questo momento di tensione altissima, a cavallo tra le terribili faide che stanno insanguinando Napoli e l’avvicinarsi della prossima tornata elettorale, che sta scatenando appetiti e brame di nuove spartizioni territoriali, l’Asilo è uno dei luoghi in cui si provano i rapporti di forza. Rapporti che non riguardano solo singoli personaggi, ma idee contrapposte di cosa voglia dire vivere la propria città. Ci sono forze in gioco che evidentemente “lasciano fare”, nella speranza di portare allo sfinimento chi, volontariamente e con passione, sta animando quest’esperienza, così da poter recuperare alle proprie dinamiche di potere clientelare questa struttura, sottraendola di nuovo alla città. Noi vogliamo invece che questo spazio resti aperto, condiviso, inclusivo, in costante e proficua relazione con il resto del quartiere, e che a decidere di esso sia una comunità porosa e libera. Non ci lasceremo intimidire: tutti coloro che hanno a cuore l’Asilo continueranno a presidiarlo con le loro attività al fine di dare un segnale a chi sta cercando di affermare con la violenza la propria egemonia. E dal Comune, pienamente solidale con tutti gli abitanti del quartiere e con l’Asilo, è giunto l’impegno di estendere la sorveglianza diurna anche alle ore notturne.
A quest’aggressione rispondiamo con il linguaggio che abbiamo sempre usato e che continueremo a utilizzare: quello della sinergia, della relazione, della solidarietà.


14 settembre 2015 | prima assemblea di gestione dell’anno

Possono prenderci a sassate, noi le scanseremo
possono distruggere un muro, noi lo ricostruiremo
possono svuotarci un teatro, noi lo riempiremo
ma non possono fermare l’assemblea dell’asilo che come ogni lunedì da più di tre anni decide con una pratica radicalmente democratica cosa debba essere questo luogo.

14 settembre
Oggi abbiamo fatto una lunga e partecipata assemblea con tante importanti proposte e necessarie discussioni sugli attacchi che stiamo subendo ogni notte. L’invito che facciamo sempre, ma oggi più di ieri, è quello di difendere questa esperienza che è di tutta la città con i nostri corpi e le nostre intelligenze, di venire all’asilo ad usare ogni angolo per creare, immaginare, studiare, incontrarsi.


Se ne sta parlando anche sulla stampa mainstream e in rete, ecco alcuni link


E poi c’è la solidarietà, tanta, per il difficile momento che l’asilo sta attraversando, la senti nelle parole, negli sguardi e nei corpi di chi sta qui ora, e resiste con noi per praticare un altro modo di fare cultura e di vivere la città, senza deleghe, senza rinunce, senza attese.

Se fai della solidarietà uno dei cardini della tua azione, la solidarietà ti ritorna.