Giovedì 4 febbraio 2016 siamo stati intervistati da Radio Onda D’Urto per raccontare com’è nato il percorso giuridico dell’Asilo e perché abbiamo scritto un regolamento d’uso civico.

Ascolta l’intervista! 


Qui riportiamo il post pubblicato sul sito dell’emittente romana.

A Napoli il Comune riconosce uno spazio autogoestito come luogo di cultura

ex-asilo-filangieri-occupato-collettivo-balena1-2-636x395“L’Asilo, ex sede del Forum delle Culture, dal 2 marzo 2012 è uno spazio aperto dove si va consolidando una pratica di gestione condivisa e partecipata di uno spazio pubblico dedicato alla cultura, in analogia con gli usi civici: una diversa fruizione di un bene pubblico, non più basata sull’assegnazione ad un determinato soggetto privato, ma aperto a tutti quei soggetti che lavorano nel campo dell’arte, della cultura e dello spettacolo che, in maniera partecipata e trasparente, attraverso un’assemblea pubblica, condividono i progetti e coabitano gli spazi”.

Si presentano cosi’ sul proprio blog gli ormai ex-occupanti dell’Asilo di Napoli. Ex perche’ dall’inizio dell’anno l’Asilo è diventato “luogo di cultura” con tanto di riconoscimento ufficiale.

Due anni e mezzo fa il collettivo “La Balena” tentava di trovare una strada per trattare con l’amministrazione comunale, il 2 gennaio scorso , su proposta degli Assessori alla Cultura Nino Daniele, al Patrimonio Alessandro Fucito e alle Politiche urbane, beni comuni e democrazia partecipativa Carmine Piscopo, ha approvato la delibera che riconosce e inserisce gli spazi dell’ex Asilo Filangieri, nei luoghi della cultura destinati alla fruizione collettiva e all’iniziativa civica.

L’ex Asilo Filangieri è gestito da una ‘Assemblea di Gestione‘ (aperta a tutti), da una ‘Assemblea di Indirizzo‘ (di cui si può chiedere di far parte dopo avere partecipato a 4 Assemblee di Gestione e ad una Assemblea di Indirizzo nell’arco temporale di 3 mesi, come spiega il regolamento autoredatto dagli occupanti della struttura) e da un ‘Comitato dei Garanti‘ “composto da 7 membri scelti tra personalità di rilevo che abbiano competenza in materia di democrazia partecipativa”. “Con questo atto – aveva dichiarato l’assessore Piscopo a nome anche degli altri firmatari – prosegue il percorso di valorizzazione del lavoro di coloro che stanno contribuendo a dar vita ad un sistema culturale diffuso, e si conferma la volontà da parte del Comune di incentivare la costruzione di spazi diversi dai circuiti tradizionali, di accompagnamento di una sperimentazione aperta, inclusiva”.

CSO ZANZANU’ – Una delibera che fa scuola , pensando anche alla vicenda Zanzanu’ di Desenzano del Garda , che apre nuovi scenari , che supera l’inutile e ideologico dibattito su legalita’ e illegalita’ e promuove un ” nuovo modo ” di concepire lo spazio pubblico e il bene comune.

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