da mercoledì 5 a domenica 9 dicembre | l’asilo

La musica interiore del corpo in scena

Laboratorio sul conoscere dell’attore – teatro simurgh

“Prima della musica esteriore, percepibile cioè con l’udito, esiste una musica interiore che anima il corpo umano. Tale musica interiore è data dal complesso di percezioni fisico sensoriali, mentali ed emozionali, le quali hanno un loro ritmo e un’armonia ben precisi che, se ascoltate e osservate coscientemente, determinano la capacità di trasmettere in modo vivo, organico, un suono, un canto, una parola, un movimento portatori di contenuti.”

IL LABORATORIO:
Lungi dall’offrire una tecnica o una idea pedagogica del tipo “se fai A ottieni B per arrivare a C”, il laboratorio propone un modo di aprirsi concretamente e nel momento presente a domande su principi universali ed immutabili che invitano ognuno a percorrere un cammino personale nello studio e comprensione dell’Arte dell’Attore e del Teatro in generale. Si tratta invero di far incontrare i partecipanti su un terreno tutto da esplorare dove, guidati dalla necessità comune di cercare la radice della propria presenza, si possa creare un ambiente di ricerca della vita in scena attraverso esercizi di diversa natura:

– Esplorazione dello spazio vuoto come contenitore e metafora del corpo scenico
– Ascoltare con il corpo: la musica, i compagni, il pubblico.
– Rapporto tra sforzo fisico e creazione, significato reale e pratico di ciò che si dice “lavoro fisico” dell’attore.
– L’intenzione che soggiace all’azione fisica.
– Studio del proprio apparato di fonazione verso un utilizzo cosciente della voce per eseguire la partitura di azioni fisiche che animano il testo
– L’azione vocale e la musica del testo.
– L’origine del canto come arte della narrazione.

Si lavorerà per mettere i partecipanti in condizione di sentirsi liberi di arrischiarsi a rinunciare alla sicurezza di tutto quello che in loro sia saputo, per aprirsi a ciò che invece non sia saputo.
Gli esercizi e le improvvisazioni sceniche si alimenteranno dello sforzo che tutti saranno chiamati a fare per superare i limiti della personale espressività ordinaria e cercare sempre più in profondità quella forza essenziale che vive nascosta dalle posture fisiche, mentali e culturali che formano la nostra personalità. É proprio quella non-personalità che appartiene al mondo essenziale di ognuno, la fonte vera a cui l’attore dovrà arrivare ad attingere per essere realmente creativo sulla scena. A questa forza nascosta è connessa, anche se ciò sembrerebbe paradossale, la vera identità culturale dell’attore, sia egli napoletano o inglese, sudamericano, arabo o senegalese, indiano o giapponese.

COME PARTECIPARE:
Invia una e-mail con oggetto: “La musica interiore del corpo in scena” a info@teatrosimurgh.com, specificando Nome, Cognome, e-mail e recapito telefonico nonché in allegato una tua foto, una breve BIO e/o una breve lettera motivazionale.

Sarà ammesso un numero massimo di 30 partecipanti.

Ai partecipanti verrà richiesta una quota di complicità che serve a coprire le spese artistiche, a sostenere il progetto e a dotare lo spazio dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti l’autogoverno dell’Asilo. Il contributo non è vincolante ai fini della partecipazione.

IL TEATRO SIMURGH è una compagnia fondata nel febbraio 2005 a Quito, in Ecuador, da Fiore Zulli e Carla Robertson. Nel 2014 trasferiscono la loro sede in Italia, dopo aver condiviso la loro ricerca in scuole, università, orfanotrofi, nonché in villaggi di comunità indigene delle più isolate etnie sudamericane.
La ricerca artistica del Teatro Simurgh si nutre di diverse influenze culturali che, confluendo in un linguaggio scenico universale, trasportano semi di riflessione utili a edificare una vita sociale più armonica, basata cioè su quella conoscenza che solo un’osservazione costante, consapevole e imparziale della realtà può fornire all’individuo.

www.teatrosimurgh.com/cenni-sul-teatro-simurgh

“L’Attore, nella mia visione, è colui che possiede una relazione cosciente con il proprio corpo. Con la presenza che gli viene da tale padronanza, diventa capace di arrivare agli spettatori attraverso azioni fisiche viventi in ogni suo movimento, parola, e perfino in ogni suo pensiero sulla scena. Un simile Attore sa quello che dice e quello che fa, nel senso che ne conosce profondamente il significato, ma si apre con ogni parte di se a un ascolto incessante per riscoprire a ogni replica ciò che la sua mente ha già assimilato alla perfezione. Questo Attore sente il ritmo, ogni volta diverso, del pubblico che ha di fronte, lo prende per mano e lo guida delicatamente al viaggio che lo spettacolo propone ed evoca all’immaginazione. Non si rivolge mai direttamente alla mente dello spettatore, ma utilizza sapientemente ogni vibrazione del corpo, cui lo spettatore risponde in modo naturale. Egli comunica prima e aldilà della parola “detta” e ottiene così la nostra attenzione. Questo attore è aperto a tutte le influenze, cerca e si nutre delle più diverse tradizioni ed estende il suo studio a molteplici campi del sapere.” Fiore Zulli

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//All’asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. E’ gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo //