lunedì 8 ottobre 2012 | ore 21,00 | Ex Asilo Filangieri

POETI ALL’AVANA

Spettacolo d’improvvisazione musicale e poesie in decima rima dei poeti cubani
con Luis Quintana e Héctor Gutiérrez
accompagnati da David Riondino

A seguire David Riondino presenta il documentario Shakespeare in Avana, Italia 2011, 68’. In spagnolo con sottotitoli in italiano

in collaborazione con COSPE

l’ingresso è libero, la sottoscrizione gradita

L’Ex Asilo Filangieri si trova in vico Giuseppe Maffei 4 (via San Gregorio Armeno) Napoli | Come arrivare all’Asilo

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“Il Punto cubano non è un tipo di ricamo e nemmeno un locale dove si danno informazioni agli stranieri. Il punto cubano è arte contadina, improvvisazione, poesia, in una sola parola repentismo”. Così i cubani Hèctor Gutièrrez e Luis Quintana introducono la loro arte e lo spettacolo che lunedì sera ospiteremo all’Ex Asilo Filangieri, in collaborazione con Cospe.

Poesia, improvvisazione, canto, musica, tradizione: questo è il bagaglio che i due cubani Hèctor Gutièrrez e Luis Quintana porteranno per la prima volta a Napoli. Sul palco, insieme ai poeti cubani, David Riondino che introdurrà e  accompagnerà lo spettacolo d’improvvisazione musicale e poesie in decima rima con un ponte che da Cuba arriva alla tradizione toscana.

Dichiarato Patrimonio Immateriale della Nazione Cubana nel 2012, “il punto cubano risulta una delle arti più difficili, in quanto si tratta di ascoltare quello che il tuo collega sta improvisando e pensare a come controbattere in modo che la poesia continui secondo una logica”- commenta Hèctor. “Non hai possibilità di correggerti, sei in diretta”, prosegue Luis. “Un buon repentista inoltre  deve saper tenere alto il livello di attenzione e di divertimento del pubblico ed essere in grado di cambiare il tema se il pubblico lo richiede. Il tutto in questione di pochi secondi”.
“L’apprendimento delle caratteristiche della decima, la metrica, la rima e il verso, insieme allo studio individuale – conclude Luis – la capacità e il dominio del lessico, livello di capacità di risposta e il coraggio di salire su un palco improvvisando: queste sono le caratteristiche che fanno un buon repentista”.

Il repentismo ha radici contadine, ma con lo spostamento dalla campagna alla città è diventato patrimonio di tutti, dopo aver subito un forte impulso a partire dal ’99,  quando ai repentisti di spicco si sono affiancati bambini e ragazzini che hanno radicato nel territorio questa arte del tutto  particolare.

Al termine dello spettacolo sarà proiettato il documentario “Shakespeare in Avana” di David Riondino: la storia Romeo e Giulietta raccontata dai poeti improvvisatori cubani. David Riondino appassionato di poesia, stornelli e Cuba ha immortalato un’arte altrimenti effimera.

David Riondino è un cantautore, attore, regista e scrittore italiano. Conduce insieme a Stefano Bollani la trasmissione Dottor Djembè su Radio tre. È curatore di progetti artistici tra i quali: Il giardino della poesia a San Mauro Pascoli e il Francigena festival. Nel 2010 ha diretto il documentario Shakespeare in Avana sui poeti improvvisatori in decima rima a Cuba.

COSPE è un’associazione privata, laica e senza scopo di lucro. Fin dalla sua nascita, nel 1983, opera nel sud del mondo, in Italia e in Europa per il dialogo interculturale, lo sviluppo equo e sostenibile, i diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli. Cospe è oggi impegnato nella realizzazione di oltre 100 progetti in circa 30 paesi nel mondo.

INTERVISTA A DAVID RIONDINO, AUTORE DI SHAKESPEARE IN HAVANA

dal sito cospe.it

Da dove nasce la passione per i poeti improvvisatori?

La passione nasce dalla conoscenza e dalla frequentazione con gli stornellatori e improvvisatori toscani, partecipando a diversi Festival dedicati a quest’arte abbiamo scoperto che si tratta di una tradizione trasversale, esistono altri posti al mondo in cui si fanno cose simili. Quella dei poeti improvvisatori è una tradizione radicata soprattutto nelle campagne.

Cosa unisce gli stornellatori toscani e gli improvvisatori cubani?

La poesia è un atto di narrazione sociale, fine dai tempi di Omero. In Italia si è persa un po’ questa capacità di raccontare, soprattutto da quanto la televisione si è sovrapposta con i suoi linguaggi a questo modo di comunicare tipico delle società meno industrializzate. La tradizione dei poeti improvvisatori però sopravvive e torna a farsi presente soprattutto in quelle società meno contaminate.
I tempi del racconto sono molto più lunghi e il modo di raccontare le cose è più persuasivo. Il racconto dei fatti poi si svolge in forma dialogica, vengono esplicitati due punti di vista diversi, in contrasto. Quasi come se fossero due avvocati in un processo. In questo modo portata avanti una cultura del contraddittorio, le persone sono abituate ad approfondire le diverse visioni dei fatti. Esattamente al contrario di quanto accade nel linguaggio televisivo, fatto di slogan e informazioni spot.

Qual è l’origine e cosa racconta questa tradizione della cultura cubana?

È un’eredità della poesia epica spagnola del ‘500. È un modo di dare forma, grazie alla poesia, ai fatti della vita quotidiana e agli eventi politici del Paese, che vengono commentati in versi. In questo senso assume anche la valenza di una critica sociale. Si tratta di un momento particolare, quello di una comunità che si ritrova e che si racconta. Sono occasioni a cui partecipa un pubblico molto numeroso e si volgono spesso in momento di convivialità, come ad esempio durate cene o banchetti.
I versi poi caratterizzano in modo particolare alla narrazione dei fatti, le cose raccontate in poesia assumono una connotazione più veritiera e rimangono impresse a lungo nella memoria di chi le ascolta.