venerdì 13 novembre 2015 h 21:30 /// l’Asilo

Massimo Ferrante

concerto di presentazione del disco Populaj Kantoj

Populaj Kantoj
Il nuovo lavoro di Massimo Ferrante pubblicato dalla etichetta Felmay, come i precedenti, è una piccola antologia della canzone popolare del sud Italia.
Vi si trovano rivisitazioni di brani di Matteo Salvatore, Rosa Balistreri, Otello Profazio, Nonò Salamone ma anche altri canti e danze non conosciuti dal grosso pubblico e altri ancora raccolti dall’autore. Si da voce al comitato mogli degli operai fiat di Pomigliano D’Arco con un testo da loro scritto insieme ad Angelo De Falco dei Zezi sulla difficile situazione dei cassaintegrati confinati a Nola.
Il concerto, che ha la pretesa di arrivare al cuore del pubblico e riscaldarlo, è una riproposizione più o meno fedele dell’album.

Massimo Ferrante chitarra e voce
Francesco Di Cristofaro fiati e fisarmonica
Francesco Manna tamburi

e vari ospiti

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MASSIMO FERRANTE 

BIOGRAFIA

Calabrese di Joggi (Cs) canta da sempre. A tredici anni la prima chitarra.
Verso la fine degli anni ’70 si trasferisce a Napoli per intraprendere gli studi universitari… finendo invece per esibirsi chitarra e voce in diversi locali della Calabria e della Campania.
Risale a questo periodo il sodalizio artistico, tuttora esistente, con Francesco Sansalone con cui negli anni ’90, insieme a Carlo Lella e Gianni Carcò, costituirà i Quattro Quatti, un gruppo vocale che spazia dal Gospel al Blues, dalla West Coast al Folk italiano e che nel 1993 partecipa alla realizzazione del cd Vite Perdite di Daniele Sepe.
Nel 1995 Massimo collabora a Spiritus Mundi di Sepe …incominciano tanti concerti.
Nel 1996 collabora al cd Vient’ ‘e mare dei Rua Port’Alba.
Nel 1997 riprende la collaborazione con Sepe e al suo seguito incomincia un’attività concertistica che lo porterà in giro in Italia e in Europa.
E’ presente all’Europa Jazz Festival di Noci, al Womad di Bruxelles, all’ Opera Festival di Wexford, alla Fete de la Musique di Parigi, al Ritmos Festival di Porto, allo Strictly World Music Festival di Marsiglia, al Sons d’hiver di Parigi, al Kunst-Und Ausstellungshlle Derbunderepublik Deutsch Land di Bonn, allo Sfinks Festival di Anversa, allo Sziget Festival di Budapest, ad Umbria Jazz, a Ferrara sotto le Stelle, per molti anni a Roma Incontra il Mondo, a Sant’ Arcangelo dei Teatri, al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, concerto organizzato dall’istituto Ernesto De Martino. Suona nei maggiori centri sociali italiani.
Ancora: all’Horizontal Radio (progetto multimediale dell’Unione Europea di radiodiffusione), al Concerto Grosso Radiotre suite.

Canta la Tarantella Calabrese nel film Figli di Annibale di Davide Ferrario, canzone contenuta nel cd Lavorare Stanca di Sepe (Premio Tenco 1998 come miglior album in dialetto).

Partecipa a Totem, uno spettacolo teatrale di Alessandro Baricco e Gabriele Vacis trasmesso dalla Rai.

Collabora ai Dieci Comandamenti di Raffaele Viviani con la regia di Mario Martone, spettacolo in cartellone nei più importanti teatri italiani, trasmesso anch’esso dalla Rai.
Partecipa a Tenera è la notte – programma Rai.
Canta la sigla di apertura e chiusura di Fùtbol, soap radiofonica della Rai.
Collabora con Leon Pantarei al cd Trema la terra. E’ in concerto con i Uaragniaun insieme a Sepe e Mauro Squillante a Bitonto.

Nel 2005 Massimo Ferrante pubblica ‘ U Ciucciu – Voci e suoni dal Sud Italia (Felmay), il suo primo lavoro da solista.
Concerti alla Locanda Atlantide (Roma), a Montefano (Macerata), in numerosi locali campani, al Maggio Sermonetano (Latina), a Baccanalia cantine aperte nell’Avellinese, a Capannori(Lucca), In Montenegro agli Istituti di Cultura Popolare di Niksic e Budva, al Gong Festival di Torino.

Il 2006 è segnato dall’uscita del secondo disco: Ricuordi (Felmay).

Partecipa a numerose manifestazioni tra cui: Carpino Folk Festival (Carpino FG), International Folk Dance (Rivoli TO), Rumori di Fondo (Rovito CS), Vis Musicae – Il parco sonoro tra due mari (Sila CZ), la Notte Bianca a Napoli; suona al Classico Village di Roma.

2007 e 2008 scorrono all’insegna dei concerti: dal Festival Antichi suoni (Novi Velia SA) al Festival Etno jazz di Castrovillari (CS), dalla VII edizione di Terra Arte (Guardia dei Lombardi AV) alla Festa dell’Unità di Osnago (Lecco), al Joggi Avant Folk (S. Caterina Albanese CS)
E ancora: Fondi incontra il Mondo (Fondi LT), Traedizioni (Orsara di Marzi CS), Con l’Africa nel cuore (Napoli), Con i piedi per terra – Casa delle Arti (Cernusco sul Naviglio MI).
Porta la sua musica anche in Belgio, al Centre Interculturel L’Aquilone (Liege).
Collabora a Racconti e musiche per i giorni di Natale (un progetto di Gianni Lamagna – elaborazioni e musiche di Antonello Paliotti) eseguito nella Chiesa della Certosa di San Martino di Napoli).

Nel 2009 inizia la collaborazione con E Zezi – Gruppo Operaio. Suona con loro alla Festa di Liberazione a Salerno, al Teatro Comunale di Caserta, al Teatro Carlo gesualdo di Avellino.

Esce il terzo disco: Jamu, sempre per la Felmay(distribuzione per l’Italia EGEA).
Ancora concerti:

Locanda Atlantide (RM), Sfranati movimento terra pro Abruzzo(Castelnuovo),
Festival dei lavoratori- Napoli
Juilet a Rognes (Francia)
Civitella Alfedena folk Festival
Bastian contrario ricordiamo Ivan Della Mea- ist.E. De Martino

2010
Rabat-Africa festival –Rabat Marocco- con Mescla
Festa dell’olio –Meknes- Marocco con mescla
Il Carroponte- Sesto San Giovanni
Guardia Piemontese con Otello Profazio
Roma incontra il mondo- rm
Festa del vino – Taurasi
Con E Zezi:
Finale di Pollina festival- (pa)
Festival della Liberazione – Pomigliano D’arco
Festival della resistenza – Fosdinovo (ms)
Carpino Folk Festival – Carpino (fg)
Festa della liberazione – Pietrasanta
Cor-Azione festival – Bologna

2011
Keaton (org.Centro Bosio) Roma
La casa delle culture – Trieste
Festa della riscossa popolare- napoli

Pompeilab(c.s.o.) – Pompei
Sentieri Mediterranei –Summonte – (av)
Campeggio San Paolo- Isola Capo Rizzuto
Carcere dell’impresa – Santa Maria del cedro(cs)
Festival- Lauria –(pz)
Giullarte- Atripalda (av)
Con E Zezi:
Nun te fa pecora ca ‘a fiat- Teatro Gloria –Pomigliano
Festa rossa- Roma
Festa della birra – Olevano sul Tusciano
Rovina e ascesa della città di Napoles…olè- Maschio Angioino-(na)
Festa della Mercè- Barcellona – Spagna

RASSEGNA STAMPA

‘U CIUCCIU “Ferrante mostra un giusto equilibrio catturando gli umori dell’Italia meridionale, lasciando che la sua personalità riempia l’intero album.” (FOLK ROOTS-UK)

U Ciucciu, la sua prima incisione “da solista”, è un album concepito intelligentemente ed eseguito magnificamente che introduce Ferrante tra i maestri di prim’ordine del Mezzogiorno.
ROOTSWORLD BULLETTIN(N.Y.City)- George De Stefano

World Music per davvero, senza compromessi»
SUONO – Pierluigi Zanzi

«Sfruttamento e rabbia, protesta e lotte sociali ma anche festa, ironia,
amore e grottesca licenziosità.»
WORLD MUSIC – Ciro De Rosa

La Sicilia, la Calabria, la Campania, le terre d’Abruzzo, si alternano e si
mischiano in un lavoro pensato e voluto come un grande atlante sonoro al
confine tra passato e presente.
AVVENIMENTI – Emiliano Coraretti

L’estrema varietà del materiale, proveniente da diversi patrimoni etnici, e
dei timbri utilizzati evitano al disco quell’andamento monocorde che altrove
appiattisce produzioni del genere, e la personalità del protagonista – con
la sua voce e le sue chitarre sempre un pò ruvide – fa da collante che
garantisce l’unitarietà dell’opera. Prova matura e convincente.
FOLK BULLETIN – Sergio Palombo

L’Italia dell’ Europa Unita e quella divisa in tribù, lo straordinario
cantautore Massimo Ferrante le rispetta entrambe. L’album (semplicemente
bellissimo) è prodotto da Enrico Del Gaudio.
PERCUSSIONI – Massimiliano Cerreto

Non restringendo la “questione meridionale” a un’area specifica, Ferrante ha
messo mano a un lavoro d’interesse. Pagando un forte tributo a Otello
Profazio ma anche emancipandosene in virtù di una “base” musicale ben
forgiata e originale, il disco si presenta superiore alla media.
BLOW UP – Piercarlo Poggio

Perfettamente in equilibrio fra ricerca del passato e della modernità.
Comunque ricerca, ed instancabile. Nonostante il sapore antico dei dialetti,
l’album è più vitale che mai.
L’ISOLA CHE NON C’ERA – Antonio Piccolo

RICUORDI

“In RICUORDI, come in ‘U CIUCCIU, Ferrante non è interessato alla mera ricreazione storica. I suoi ricordi sono ricordi viventi, in cui il passato e il presente sono intrecciati in una visione politicizzata della vita e della cultura del sud Italia. Lungo tutta la diversità stilistica di RICUORDI, c’è la presenza unificante dello stesso Ferrante, un fine chitarrista e cantante il cui stile appassionato, ma non ostentato,giova alle canzoni.
ROOTSWORLD BULLETTIN – N.Y.City – Gorge De Stefano

“Stornelli e quadriglie, ma anche storie e parole di un mondo che resiste stentatamente alla globalizzazione, che sbiadisce ogni giorno come il ricordo degli anziani che Ferrante riunisce intorno a sé, nelle aie di chi vive con i piedi nel mediterraneo, per il piacere di fare musica e bere vino e ritrovarsi comunità, nella rabbia come nella festa.
IL MATTINO-Federico Vacalebre

“In altri episodi il nuovo cd si segnala come una delle produzioni discografiche di maggior rilievo
sul dialetto (siciliano, calabrese) degli ultimi anni.
MANIFESTO-METROVIE-Fabio Astore

“Ha riproposto una serie di chicche che sono gioia per le orecchie. E’ una riprova della vitalità del calabrese e dei dialetti, della tradizione quando la si tratta come cosa viva e non come reperto inanimato.
LA PROVINCIA- Gianluca Veltri

“Quando l’idea di musica popolare, o di musica dal mondo, non ammicca sfacciatamente al mercato cercando consensi o vendite attraverso imbastardimenti musicali, generalmente vengono fuori lavori non solo dignitosi,ma spesso molto belli….ed ecco che dal nostro asfittico mercato musicale, operante in un paese dove al contrario la ricchezza culturale e musicale è infinita, spuntano regolarmente dischi di lucente bellezza…Tutto questo può riguardare il lavoro di Massimo Ferrante, musicista e autore calabrese già conosciuto per il bellissimo ‘U Ciucciu…. Lui ha la capacità di maneggiare la musica in modo eccellente, la curiosità di scoprire le storie musicate in giro per l’Italia e la pazienza di riportarle in vita o di dargli una veste nuova. E tutto questo non è poco.
SUONO-Sergio Spada

“Massimo Ferrante presenta la sua personalissima versione di world music; musica, cioè, di tutti gli ultimi del mondo.
VENERDI’ di REPUBBLICA

JAMU

La voce di Ferrante è calda e spontanea, formata in cento feste e non solo, capace di ricordare le ninnenanne che gli cantava la nonna, come gli lp della stagione del folk revival degli anni settanta.
Federico Vacalebre- il mattino

Con Jamu, Massimo Ferrante ha rafforzato la sua reputazione come uno dei principali esponenti della musica folk, e derivata dal folk, dell’Italia meridionale.
George De Stefano- N.Y.City

Cantastorie instancabile della tradizione meridionale italiana, testimone con i suoi lavori e nei suoi concerti della migliore cultura popolare di Calabria (sua terra di origine), Campania, Sicilia, Basilicata e Puglia. Tutto questo è Massimo Ferrante, qui al suo terzo lavoro dopo gli altrettanto belli ‘U ciucciu e Ricuordi.
Sergio Spada – Suono

… alle volte il suo approccio, specie nei brani in cui figura da solo, mi ricorda gente come Victor Jara.
Folk roddels- BE

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