Per le serate su Delphine Seyrig (1932 – 1990), attrice, regista e militante francese, proponiamo tre opere (L’anno scorso a Marienbad, India Song, Jeanne Dielman) che speriamo possano sintetizzare al meglio una carriera breve ma intensissima di una indimenticabile interprete, che ha saputo avvicendare senza stonature impegno poetico e politico, grazia e lotta.

Nata in una famiglia colta di origine borghese, Delphine Seyrig debutta con Resnais e Albertazzi ne “L’anno scorso a Marienbad”, e poi lavora col Gotha del cinema d’autore per tutti gli anni sessanta, Losey, Bunuel, Truffaut, ecc.
Denuncia la condizione femminile al cinema, la sua reificazione per lo sguardo maschile; con “Sois belle et tais-toi” ( Sii bella e sta zitta!) intervista una serie di attrici per ascoltare le frustrazioni di lavorare in un sistema patriarcale patinato e fasullo, dove la donna, appunto, deve tacere e accondiscendere. Le opere di Akerman e Duras la consegnano alla leggenda della settima arte, mentre i documentari assieme alla giovane regista e attivista Carole Roussopoulos – dove lavora e combatte in modo impareggiabile, distruggendo con ironia il “mainstream” sessista delle istituzioni francesi di quegli anni – ne fanno una delle più importanti icone cinematografiche del femminismo tout court.

programma:

Giovedì 18 novembre ore 20:30
L’Année derniere a Marienbad (FRA/ITA 1961,v.o. sott.ita, 93 min )
di Alain Resnais
con Delphine Seyrig, Giorgio Albertazzi, Sacha Pitoeff

Giovedì 25 novembre ore 21
India Song (FRA 1975, 120 min, v.o. sott.ita) di Marguerite Duras
con Delphine Seyrig, Michael Lonsdale, Claude Mann

Giovedì 2 dicembre ore 20
Jeanne Dielman (Bel/Fra 1975, v.o. sott. ita) di Chantal Akerman
Con Delphine Seyrig, Chantal Akerman

// le proiezioni saranno in sala cinema e ad accesso contingentato; per il resto, come sempre all’Asilo, sarà gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo