sabato 26 ottobre 2019 dalle ore 19:00 | l’Asilo

Up side Down

anti fascion party

dedicato a Corrado Gemini, compagno e amico di Milano che abbiamo appena perso

Un appuntamento per prendere posizione contro l’estrema destra, il populismo e nuovi fascismi che stanno avanzando. I nomi cambiano (suprematismo, sovranismo, patriarcato, capitalismo, neoliberismo), i volti si rinnovano (Trump, Salvini), gli strumenti si aggiornano (selfie, ignoranza, armi di distrazione di massa, populismo, bassa propaganda per schierare il debole contro il debole, l’escluso contro il marginale) ma l’essenza è sempre la stessa: la sopraffazione del più forte contro il più debole. Scegliamo di porre l’attenzione su questo tema come sempre con le armi dell’arte, innanzitutto (ri)lanciando il celebre brand che tante soddisfazioni ci ha regalato negli ultimi anni: Up-side-Down!

programma

ore 19:00 presentazione con letture musicate del libro Casa Bettola, da spazio abbandonato a bene comune
ore 19:30 intervento del gruppo occitano Misé Babilha di Marsiglia
ore 20:00 cena con Fornelli Ribelli e Paola Veg Ferraro
ore 20:30 intervento sulla situazione in Rojava a cura della Rete Kurdistan
ore 20:45 performance teatrale di Lila Esposito
ore 21:45 proiezione del video Emma Goldman di ELEM con introduzione alla figura dell’attivista anarchica
ore 21:50 intervento sulla situazione in Cile a cura di Luis Javier Zuñiga e Valentina Ripa
ore 22:10 La macchina del vento, reading con Wu Ming 1 无名 e ELEM
ore 23:00 concerto del coro l’Amata Rossa di Reggio Emilia

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dettagli

CASA BETTOLA
Casa Bettola, da spazio abbandonato a bene comune – presentazione del libro
Come si chiamano gli spazi che dopo anni di abbandono tornano di nuovo belli? Spazi ribelli! Il 2 giugno 2009 un gruppo di donne e uomini hanno deciso di aprire le porte di una casa cantoniera abbandonata nella prima periferia di Reggio Emilia per restituirla al quartiere e alla città, cambiando il suo destino; invece di essere venduta all’asta è stata recuperata e trasformata in un bene comune. Oggi quella casa è Casa Bettola e quello che un tempo era uno spazio di nessuno è diventato un luogo di tutte e tutti, dove ogni settimana si svolgono attività di mutualismo e autogestione – dal mercato con prodotti biologici del territorio allo sportello per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, dalla polisportiva popolare alla biblioteca comune, dall’orchestrina instabile all’atelier sociale, dal coro al forno comune.

MISÉ BABILHA
un coro di donne. Nelle polifonie, una cappella, in occitano, a Marsiglia. Canteremo ovunque siamo invitati. Preferenza per la fiducia, i piccoli luoghi, le buone orecchie e la condivisione del bere e del mangiare. Rodín ci accompagna dal 2006, cantiamo i suoi arrangiamenti su testi tradizionali e le sue creazioni. Canzoni di donne che amano, piangono, ballano, si prostituiscono e non lo lasciano dire. Divertimento fantastico, tenerezza, sorriso umoristico, repertorio vario, poliziotti vivi, a volte allegri, disperati, creature abbandonate, ingannate, ferite, amorevole amore o gelosia crudele. Possiamo condividere, lavare tutto, in una specie di libertatismo.

LILA ESPOSITO
Oggi voglio parlare

Sono Lila Esposito,
attrice, show girl, filosofa
e da oggi tengo ggenio ‘e parlà

Con una brillante carriera da attrice, che l’ha vista calcare palcoscenici piccoli e grandi in spazi niente affatto convenzionali, Lila Esposito si è accorta che in televisione parlano sempre le stesse persone, e raramente con ragionamenti sensati. Come dimenticare Lorella Cuccarini, che in una delle sue tante ospitate, non sapeva che un governo rimanesse in carica cinque anni? Viste queste discinte défaillance, Lila è entrata a gamba tesa nel mondo dei social, bypassando televisione, soubrette e starlet, divenendo la Social-Showgirl più amata di tutti i tempi. E fu così che Lila si accorse della sua profonda saggezza, proclamando: “è arrivato il momento di fare uno spettacolo tutto mio!”
Oggi voglio parlare è una pièce teatrale dalle profonde riflessioni filosofiche, che adotta uno stile performativo di alto spessore intellettuale. Lila, moderno femminiello-aedo, ci racconta il ritorno dirompente dell’epica lotta tra i sessi, aggrovigliando: il World Family Congress, Maria Puteolana, l’omofobia, Carla Lonzi, la precarietà, Marguerite Yourcenaur, Quota 100, l’antica Roma, Ingeborg Bachmann, la poesia, Clitennestra, la religione, il capitone Salvini, la Madonna, Elena Ferrante, la turistificazione di Napoli e tante altre urgenti questioni che attanagliano il nostro oscuro presente.

Scritto e diretto da: Silvio De Luca
Interpretato da: Lila Esposito e Silvio De Luca
Dramaturg: Isabella Pinto

LA MACCHINA DEL VENTO
live visual/sonorizzazione del reading tratto dall’ultimo romanzo di Wu Ming 1

Voce narrante: Wu Ming 1
Musiche e video dal vivo: ELEM

«Fascisti ante marcia? Il ciclope Polifemo che gode della pensione da invalido di guerra, anche se l’occhio di cui è privo non lo ha perso nel primo conflitto mondiale ma in uno scontro con gli Arditi del Popolo. C’è poi il gigante Anteo che, divenuto caporione della Milizia, si è trasferito in Cirenaica agli ordini del generale Graziani, e c’è anche Poseidone, dio del mare e dei terremoti…».

Isola di Ventotene, colonia di confino degli antifascisti, 1939. Erminio è un giovane socialista, ex studente di Lettere a Bologna. Voleva fare la tesi sui mari d’Italia nei miti greci e adesso, ironia della sorte, è segregato su uno scoglio nel Tirreno, di fronte alla dimora della maga Circe, dove rischia di impazzire. Per non cedere, Erminio guarda all’esempio di un compagno piú anziano, un uomo carismatico e tenace, da dieci anni prigioniero del regime. Si chiama Sandro Pertini. Una mattina d’autunno, dal piroscafo Regina Elena sbarca in catene Giacomo, un nuovo confinato. È un fisico romano e ha un segreto. Anzi, piú di uno. Mentre l’Italia entra in guerra e la guerra travolge l’Italia, le stranezze di Giacomo e i misteri sul suo conto influenzano Erminio, innescando una reazione a catena e trasformando l’isola in un crocevia di epoche e mondi. Perché a Ventotene ci sono anarchici, utopisti, futuri partigiani, costituenti, pionieri dell’Europa unita… Ma c’è chi sogna ancor piú in grande di loro.

WUMING 1
Wu Ming 1, pseudonimo di Roberto Bui, è uno scrittore e traduttore italiano, membro del collettivo Wu Ming e del precedente collettivo Luther Blissett. È autore dei romanzi New Thing, Point Lenana (assieme a Roberto Santachiara), Un viaggio che non promettiamo breve, La macchina del vento, oltreché del reportage narrativo Cent’anni a Nordest. Viaggio tra i fantasmi della «guera granda». Ha tradotto in italiano opere di Elmore Leonard, Walter Mosley e Stephen King. Dal 2014 dirige la collana Quinto Tipo edita dalle Edizioni Alegre. Scrive per il periodico Internazionale.

ELEM
Il trio formato dall’artista visuale Loredana Antonelli e dai musicisti Marco Messina (99 Posse) e Fabrizio Elvetico (Illachime Quartet) nasce per caso nel 2012 durante una serata d’improvvisazione elettronica proprio presso l’Asilo. Il progetto manifesta fin da subito una forte propensione all’improvvisazione e alla sperimentazione multimediale attraverso un rapporto sinestetico tra audio e video in cui i differenti linguaggi si fondono assieme dando vita a un esperienza dal vivo unica e coinvolgente. Elem ha pubblicato due lavori, l’ep Elem (2015, Elastica Rec) e l’lp Godere Operaio (Mahana Bay, 2018)

L’AMATA ROSSA
Il Coro dell’Amata Rossa Cantoniera, è un laboratorio Canoro, nato tra i laboratori di Casa Bettola da ormai 3 anni, è un laboratorio sempre aperto, con un gruppo abbastanza variabile. Infatti la partecipazione ad esso è libera, in modo che ognuno possa farlo in base alle proprie possibilità e esigenze, non ha obblighi di presenza ed è gratuito.

Unica cosa che occorre per partecipare, è la voglia di condividere e cantare insieme alle altre persone. Anche il repertorio del coro è in continuo movimento, dato che i brani vengono scelti e proposti insieme, e spaziano tra canti sociali e popolari.

/// All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.