Woyzeck e l’ombra di Lenz
laboratorio teatrale con Graziella Pezzani

dal 24 giugno al 23 luglio | l’asilo

 

Il Centro Studi Teatrali “I Palcoscenici Itineranti” di Roma propone un laboratorio teatrale sul “Woyzeck”, capolavoro dell’autore tedesco Georg Buchner, rivolto a studenti e lavoratori senza limiti d’età.
Un percorso di ricerca e di riflessione sulla condizione umana, dove sentimenti come l’amore, l’odio, la paura, la gelosia, la solitudine e la follia, si agitano nel cuore tormentato del protagonista.
L’opera, scritta da Büchner tra il 1836 ed il 1837, è incentrata sul barbiere soldato semplice Franz Woyzeck che, per qualche soldo, si presta da tuttofare al Capitano e da cavia per gli esperimenti di uno scienziato fasullo e delirante, il Dottore.
Il lavoro mette in scena la pervasività del potere in tutte sue forme. Un potere che soffoca e umilia l’uomo fino a condurlo all’autodistruzione, che persegue la passività e la prostrazione dell’essere umano quale unica finalità del proprio esercizio. La vicenda si svolge in un mondo dominato dalle regole della società borghese dove le istituzioni tradizionali (lo Stato, l’Esercito e la Scienza) esercitano appieno i loro poteri totalitari riempiendo e consumando ogni aspetto e tempo della vita. Il testo è stato scritto tra il 1833-34 in un clima di grandi tensioni sociali. Trova qui manifestazione la violenza legalizzata contro chi per sua natura non può conformarsi ad un “ordine sociale” imposto, un ordine che fonda la sua sovranità sulla disumanizzazione degli individui.

Woyzeck è il corpo, la mente e l’anima degli uomini e delle donne oggetto di questo tipo di violenza. Una cavia per gli esperimenti ”scientifici” del Dottore e un derelitto su cui sfogare il proprio sadismo e una violenza repressiva senza pari del Capitano. Ma anche la resistenza dell’umano all’oppressione del potere. Una resistenza che in Woyzeck prende forma nella sua “follia” e nella violenza autodistruttrice contro se stesso e contro Marie la donna che ama e che ucciderà. Animalità pura, Woyzeck è imprevedibile, estremizza aspetti oscuri che esistono in ciascuno di noi; egli mostra il suo continuo uscire, precipitare, nascondersi e rientrare in se stesso. Vive la condizione assoluta dell’uomo attratto e tentato dal proprio abisso.

L’idea centrale da cui prende forma il percorso laboratoriale è “Essere nello spazio”, avere a disposizione tutti gli strumenti tecnici per “Creare nello spazio”.
Quanto al resto: il testo, la musica, la scenografia e i costumi minimi ed essenziali, da costruire insieme, devono andare ad abitare il corpo dell’attore.
Il laboratorio prevede un allenamento intensivo sul corpo-voce al fine di fornire gli strumenti tecnici e di conoscenza necessari per affrontare il tessuto drammaturgico “dentro” e “fuori” dal testo. Il lavoro tende a stimolare ed a portare alla luce le potenzialità espressive, che l’attore spesso nasconde e reprime sotto qualcosa di già codificato. Per arrivare a questo obiettivo nel corso del lavoro e fino al termine delle prove ci si asterrà da una completa programmazione dell’attore, per trattenerlo il più a lungo possibile al livello delle sue “predisposizioni elementari” e per far scaturire le possibilità “innate”, “primarie”. E’ il tentativo di creare un campo di persistenza dell’attore non ancora occupato dall’universo illusorio del testo. Questo atteggiamento non è la conseguenza di un’ostilità nei confronti del testo, né un’intenzione di relegarlo in secondo piano. Anzi, si vuole che la realtà rivendicata dal testo non si costituisca in modo facile e superficiale, ma che si amalgami e si unisca indissolubilmente con la realtà dell’attore. Consideriamo questo metodo non metodo decisivo per l’autonomia dello spettacolo ed essenziale per come intendiamo “l’arte d’essere attore”.
E’ questo un modo che non ha nulla in comune con quello generalmente accettato e applicato dal teatro tradizionale della “rappresentazione”, che analizza soltanto lo spazio del testo drammatico e, di fatto, quale che siano i suoi mezzi e i suoi trucchi, si riduce alla semplice riproduzione in prosa.
L’attore non interpreta un ruolo, non imita un personaggio, rimane prima di tutto se stesso.
Un attore carico di tutto quell’affascinante bagaglio costituito dalle proprie predisposizioni dal proprio carattere e dai propri fini. Lungi dall’essere una riproduzione fedele del suo personaggio, lo assume, sempre conscio dei suoi destini e della sua situazione. A volte penetra con grande naturalezza nel personaggio, per abbandonarlo successivamente a suo piacere e confonderlo col flusso libero attore-artista. Questa impostazione esprime la concezione dell’arte e i principi che animano gli eventi teatrali portati avanti dal Centro Studi Teatrali “I Palcoscenici Itineranti”. Altro elemento essenziale per il lavoro sarà lo sviluppare uno “spirito di gruppo”, il creare legami invisibili tra gli attori, finché subentri una regolazione quasi telepatica dei diversi elementi.

Questo progetto vuole affrontare un Teatro Nuovo Visionario, accettando la sfida di far fermentare il territorio attraverso dei laboratori da vivere non come corpo separato, ma come luogo ricco di tensioni vitali, spazio di incroci, organismo vivente che respira assieme alla città.
La prima azione dovrà essere quella di sostenere un “bando di ricerca e pratica teatrale” nella prospettiva di realizzare un laboratorio che si focalizzi nel vivo dell’esperienza teatrale, senza escludere, in un secondo tempo, la forza e la ritualità di una futura messa in scena.

QUANDO
Il laboratorio si svolgerà dal 24 giugno al 23 luglio 2016
Ogni venerdì dalle ore 16:30 alle ore 19:30
Ogni sabato dalle ore 11:00 alle ore 14:00

COME PARTECIPARE
Per partecipare al laboratorio inviare un’email con oggetto WOYZECK a laboratori@exasilofilangieri.it
Ai partecipanti è richiesta una quota di complicità di 45 euro che serve a coprire le spese artistiche, a sostenere il progetto e a dotare lo spazio dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti l’autogoverno dell’Asilo.
Il contributo non è vincolante ai fini della partecipazione.

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