venerdì 10 maggio 2019 ore 22 | l’Asilo

Bob Ostertag

in concerto

Dopo aver partecipato a due edizioni di Geografie del suono (#19 e #28), torna a Napoli e all’Asilo uno dei massimi compositori e performer viventi di musica elettroacustica.

Compositore, performer, storico, costruttore di strumenti, giornalista, attivista, istruttore di kayak, il lavoro di Bob Ostertag non può essere compendiato facilmente o essere incasellato. Ha pubblicato 21 CD di musica, due film, due DVD e tre libri. I suoi scritti sulla politica contemporanea sono stati pubblicati in ogni continente ed in molte lingue; strumenti elettronici di sua concezione si pongono al confine tra musica e tecnologia per la videoperformance; è stato presente in festival di musica, cinema e multimedia in tutto il mondo. La radicale varietà dei suoi collaboratori include il Kronos Quartet, l’avanguardista John Zorn, la star heavy metal Mike Patton, il grande jazzista Anthony Braxton, artisti di confine come Lynn Breedlove e Justin Bond, film maker del Quebec come Pierre Hébert ed altri. Si è inoltre pensato a un suo diretto collegamento con il gruppo di guerriglia mediatica The Yes Men. Nel marzo 2006 Ostertag ha reso tutte le incisioni delle quali possiede i diritti, disponibili in free download sotto licenza Creative Commons. E’ attualmente Professore di Studi Tecnoculturali e Musica presso l’Università di California.

Cresciuto in Colorado, Bob Ostertag ha studiato al Conservatorio di Oberlin. Nel 1976 fonda l’ensemble di improvvisazione Fall Mountain con Ned Rothenberg ai fiati e Jim Katzin al violino.
Poco dopo, Ostertag si trasferisce a New York City, dove stringe amicizia con John Zorn, Fred Frith, Zeena Parkins, e molti altri musicisti interessati all’improvvisazione. Nel 1980 pubblica Getting a Head assieme al chitarrista Fred Frith e al batterista Charles Noyes. A partire da quel lavoro, l’uso che Ostertag fa del campionamento, della manipolazione del nastro, e di strumenti elettronici autocostruiti, delinea un suono e un approccio alla musica improvvisata asoolutamente unici. Dopo l’uscita di Getting a Head, Ostertag è diventato il primo della sua generazione di musicisti per avere il suo lavoro presentato al The Kitchen, a quell’epoca prima sede di New York per la nuova musica.
Secondo una non comune conseguenzialità, l’improvviso successo lo conduce a un maggiore coinvolgimento nella politica, in particolare nelle turbolente rivoluzioni e controrivoluzioni del Sud America degli anni ’80: sull’onda del clima politico dell’epoca, Ostertag pubblica Voice of America. Diventando sempre più coinvolto in tali questioni politiche, e sempre più insoddisfatto dell’industria musicale, Ostertag si trasferisce a El Salvador nel 1982 e per quasi sette anni abbandona la musica del tutto. Le sue esperienze in El Salvador sono stati successivamente sintetizzati nel suo lavoro Sooner or Later.
Ostertag diventa così un esperto della crisi politica in America Centrale e pubblica numerosi scritti su diverse testate, tra cui Pensamiento Propio (Nicaragua) Pensamiento Critico (Porto Rico), The Guardian (Londra), Weekly Mail (Sud Africa), Mother Jones and the NACLA Report on the Americas (Stati Uniti), AMPO (Giappone), e anche sulla rivista teorica clandestina del Nuovo Esercito Popolare nelle Filippine. Ha diviso il suo tempo tra l’America Centrale con l’organizzazione di conferenze pubbliche negli Stati Uniti, dando lezioni a Harvard, Yale, Princeton, Rutgers, e in molte altre scuole e istituzioni.
Il primo libro di Ostertag è stato l’anonimo “The Yes Men: The True Story of the End of the World Trade Organization” (The Yes Men: La vera storia della fine della Organizzazione mondiale del commercio, 2004). Nel 2006 ha pubblicato una storia del giornalismo radicale negli Stati Uniti, “People’s Movements, People’s Press: The Journalism of Social Justice Movements” (Movimenti del Popolo, Stampa del Popolo: Il giornalismo dei movimenti per la giustizia sociale).
Tre anni più tardi ha pubblicato la raccolta di saggi su musica, politica e tecnologia, “Creative Life: Music, Politics, People, and Machines”, che include alcuni dei suoi scritti sul Centro America.
Nel 2012 esce “Raising Expectations (And Raising Hell), My Decade Fighting for the Labor Movement” (La mia decade di lotta per il movimento operaiocon) di cui è coautore con Jane McAlevey. Il libro è stato valutato “il più importante libro del 2012 ” dalla rivista The Nation. Per molti anni ha tenuto un blog su The Huffington Post.
Nel 2007 Ostertag pubblica w00t, il suo primo lavoro disponibile solo in download, un’opera composta da frammenti di musica gioco per computer. Torna alla synthesizer music in una serie di release, tra cui Motormouth: Bob Ostertag suona il Buchla 200e (2011), Bob Ostertag suona l’Aalto (2013), e Bob Ostertag suona il Serge!, pubblicato nel 2014, ma contenente musica registrata tra il 1978 e il 1983.
Nel 2011, ha pubblicato un EP in collaborazione con un artista della label techno underground Sandwell District, Rrose. Le sue interpretazioni delle opere di Ostertag è stato ben accolta dalla critica,conducendo alla pubblicazione di un altro EP in collaborazione, rilasciato durante l’estate del 2012, dal titolo “The Surgeon General.”
Con A Book of Hours (2012), Ostertag ha introdotto un nuovo ensemble con il sassofonista Roscoe Mitchell e i vocalist Phil Minton, Shelley Hirsch e Theo Bleckmann.
La sua collaborazione con l’animatore del Quebec Pierre Hébert ha prodotto numerose opere multimediali, tra cui Between Science and Garbage, Special Forces, A Portrait of Buddha, Endangered Species, and Shadow Boxing, che è stato premiato con un lungo tour in Cina e Sud-Est asiatico nel 2013.

http://www.bobostertag.com

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All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.