In queste ore apprendiamo la terribile notizia della scomparsa di Salvatore Cantalupo.

Siamo ancora increduli e pieni di dolore. Un male feroce e violento se l’è portato via in pochissimo tempo. Il suo ricordo rimarrà indelebile all’Asilo nelle tantissime persone che, qui, con lui, hanno condiviso creatività, bellezza e affettività. Fu tra i primi a sperimentare nuovi percorsi di formazione e di produzione all’Asilo, prima con il laboratorio Memini, poi con la messa in scena di spettacoli come il Titanic di Neiwiller e O’ Calapranz, e ancora nelle progettualità per il quartiere; un attore straordinario e un maestro che con la sua esperienza ha contribuito a costruire questo processo e a mettere insieme desideri e passioni.

Indimenticabile per noi la dolcezza del viso, delle espressioni e delle parole di Salvatore davanti ai sigilli che nel 2013 impedivano l’accesso al teatro al terzo piano.

“Recitare è come mangiare, respirare, nun se ne po fa a men”…così ci piace ricordarlo, con la sua potentissima semplicità.

Ciao, Salvatore.