[pullquote2 align=”center” variation=”black”]La Ciclofficina Popolare La Ruota di Napoli all’Ex Asilo Filangieri è aperta ogni lunedì dalle ore 19 fino a tardi.
In altri giorni è aperta su disponibilità dei frequentatori/volontari [/pullquote2]

per chi ama sporcarsi di grasso, per chi non ha soldi per andare dal ciclista, per chi vuole imparar-facendo, per realizzare velocipedi di fantasia, cerchioni da sogno, bici che salgano sui muri, che volino, che nuotino, tandem a 2+, bici a due piani, sistemi sonori ciclotrasportati, rimorchi, spintonatori, sistemi di arte visiva da strada, cyclo-pennello, cyclo-bar, cyclo-orto, cyclo-banner, tricicli, generatori a pedali…


per incontrare “troglo-cicliste/i” con cui immaginare, ideare e condividere esperienze di esplorazione del territorio extraurbano; per esplorare tracciati, percorsi, panorami e umanità…


per liberarsi dai meccanismi consumistici compra/butta/ricompra/ributta, per liberarsi dall’inquinamento acustico e dell’aria, per la liberazione dei velocipedi imprigionati, per liberarsi dagli idrocarburi e dalle guerre, per sciogliere cellulite, rassodare e arrotondare i glutei, per “inserire” un granello di sabbia nei motori a scoppio, per liberarsi di sprechi, alienazione, sfruttamento di persone e risorse, per liberarsi da regole, divieti..


per tutto questo e tanto altro da oggi all’Asilo c’è la Ciclofficina Popolare La Ruota!

La Ciclofficina Popolare è nata da un’idea di cicloappassionati per moltiplicare uso, coscienza, visibilità, consapevolezza di utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto personale urbano e non solo, ma anche per condividere mezzi e conoscenze sulla manutenzione, riparazione, assemblaggio della bicicletta, per rianimare vecchie bici abbandonate in cantina, per riparare camere d’aria, per avere bici di cortesia da prestare, per raccogliere pezzi di ricambio ma anche per assemblarli o barattarli.

Che cosa è

La Ciclofficina Popolare é un luogo dove é possibile costruire, riparare, recuperare biciclette, ma è soprattutto un luogo dove questa attività ha un senso in quanto punto di partenza di un percorso di riflessione sul consumo, sulla mobilità prigioniera delle logiche di potere petrolio – guerre – inquinamento, sul recupero e il riciclo dei materiali, e sull’impoverimento e lo sfruttamento indiscriminato del pianeta. La bicicletta è il nostro mezzo e simbolo privilegiato di questo impegno quotidiano, che è quello di operare fattivamente per la sua diffusione e il suo utilizzo in modo sempre più massiccio, per la liberazione delle metropoli dalla dittatura dell’automobile, per non dipendere da tecnologie ultrasofisticate per mantenere efficiente il nostro mezzo di trasporto, attraverso la condivisione di semplici conoscenze meccaniche e l’uso comune di attrezzature, il recupero e il riutilizzo di bici, parti e pezzi di ricambio altrimenti destinati alle discariche, secondo la logica capitalista e consumistica del comprare/consumare/buttare/ricomprare.

ciclofficina

Come funziona

Durante l’orario di apertura ci sono dei responsabili per tutto quello che riguarda il funzionamento, l’uso degli attrezzi, aiuti, reperimento di pezzi disponibili in magazzino, consigli su dove acquistare quelli non reperibili.
E’ importante che l’officina sia in ordine e che chiunque la usi si senta responsabile di ciò: locali, materiali e attrezzature sono un bene collettivo e vanno usati con cura, per rispetto di tutti. Molti attrezzi hanno un uso specifico: se non conosci un attrezzo chiedi al responsabile di turno, per la tua sicurezza, per non danneggiarlo, o per non danneggiare una bici.

La ciclofficina si sostiene con i soli contributi volontari sottoscritti dei frequentatori (sia in Euri che in bici/attrezzi/ricambi, nonché in natura, tempo, ironia, carboidrati, ecc…). Si organizzano inoltre (tempo ed energie permettendo) corsi per insegnare a grandi e piccini ad andare in bici, cene, concerti, spettacoli teatrali, e altre iniziative.

Tutti i pezzi in magazzino sono a libera disposizione di chi ne ha bisogno per riparare o costruire una bicicletta, ma non sempre si trova tutto quel che serve! Chiedete sempre ai responsabili di turno dove conviene comprare o recuperare quello che vi manca. Non abbiamo alcuna convenzione, ma alcuni ciclisti riparatori e negozi ci fanno dei prezzi di favore e spesso ci regalano ricambi usati che altrimenti butterebbero o anche fondi di magazzino ancora buoni. La Ciclofficina si mantiene con le sottoscrizioni libere in denaro, attrezzi, materiali di consumo, cibo e bevande, aiuti nei lavori di pulizia e sistemazione.

POCHE, 

    GENIALISSIME,

             LINEE GUIDA

La gestione dell’officina è collettiva!

La Ciclofficina Popolare è un luogo per riparare, costruire e modificare biciclette aperto a tutte le persone che ne hanno voglia ed è importante che sia in ordine e pulito altrimenti potrebbe risultare pericoloso ed inefficiente.

Per farlo sarà sufficiente seguire questi semplicissimi consigli:

  • qualunque attrezzo, chiave, manubrio, pennello, barattolo, deragliatore, straccio ecc. utilizzi ricordatati di rimetterlo al suo posto (sarà più semplice ritrovarlo!)
  • se utilizzi benzina, grasso, olio e vernici fai attenzione a mettere sotto giornali o bacinella!
  • se sporchi (anche pochissimo!!) pulisci
  • se vuoi riparare, migliorare, colorare la tua fedele ronzina sei il benvenuto, ma non lasciarla qui per settimane! 
  • Cerca di non lasciare oggetti in giro ma dagli una collocazione
  • Se hai bisogno di un pezzo, manubrio, sellino, freno, copertone, ruota, qualunque esso sia, cercalo, smontalo ed usalo (controlla che non sia già“prenotato”) ma ricorda di lasciare in ordine ed una piccola sottoscrizione per la ciclofficina!
  • Non utilizzare attrezzi e macchinari che non conosci perché potresti danneggiarli, chiedi aiuto a chi è più esperto
  • Se utilizzi una bici in prestito ed ha qualche difetto, t’impegni a ripararla
  • Le biciclette in lavorazione possono essere lasciate in officina, compatibilmente con lo spazio a disposizione, ma per non più di 30 giorni senza che nessuno ci lavori! 
  • Per ogni dubbio è bene chiedere ai responsabili di turno.

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