disseminAzioni

— elogio degli attraversamenti e delle trasformazioni —

6° ciclo di concerti e incontri

in collaborazione con Associazione Alessandro Scarlatti
e Stefano Valanzuolo

febbraio – maggio 2017

Il 6° ciclo di disseminAzioni propone una riflessione su come si può venire trasformati da esperienze intense e rivelatrici: una di queste può essere il rapporto con la pratica musicale da non musicisti.
In quest’ottica, inauguriamo un nuovo progetto: gli Scarlatti Talks, contenitore di incontri sulla musica che nasce dalla cooperazione tra l’Associazione Alessandro Scarlatti e l’Asilo, con la collaborazione di Stefano Valanzuolo.
Si parte dall’esigenza di ragionare sui contenuti della musica in relazione alle altre arti, con spirito dialogico, senza rinunciare mai a un momento performativo e di scambio artistico, mirando a intercettare un pubblico trasversale per formazione, fascia d’età e interessi culturali.
I primi due incontri sono fissati per il 16 febbraio con il musicista Rinaldo Alessandrini, e per il 30 marzo con il fotografo Guido Harari; altri appuntamenti saranno definiti in seguito.

programma

giovedì 16 febbraio ore 21
Scarlatti talks uno
incontro con Rinaldo Alessandrini
a cura di Stefano Valanzuolo
musiche di Frescobaldi e Händel eseguite da
Tommaso Rossi, flauto
Ugo Di Giovanni, arciliuto
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giovedì 30 marzo ore 21
Scarlatti talks due
incontro con Guido Harari
a cura di Stefano Valanzuolo
azioni performative a cura dell’Armeria dell’Asilo e del NISE (noncollettivo infrasuoni sabotatori elettroacustici)
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di mattina (ore 11.30)
:
incontro con Guido Harari a cura del CFI – Centro di Fotografia Indipendente
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Rinaldo Alessandrini, clavicembalista, fondatore di Concerto Italiano e interprete tra i più importanti per la musica barocca, protagonista di storiche interpretazioni di opere di Claudio Monteverdi e di Johann Sebastian Bach, tra le quali l’integrale dei Concerti Brandeburghesi, parlerà del suo approccio a questi repertori, del suo percorso, cominciato negli anni ’80 alla ricerca di un suono nuovo per l’esecuzione della musica antica.
Come interprete ha potuto seguire in questi anni anche l’evoluzione del gusto esecutivo ed è dunque particolarmente interessante la sua testimonianza sul senso della riproposta della musica antica oggi.

Guido Harari, illuminato a dodici anni dal concerto dei Beatles a Milano nel 1965, al quale assiste insieme alla madre, debutta sulla scena artistica nel 1972, fotografando Alan Sorrenti e Jean-Luc Ponty in concerto. Oggi è considerato, a ragione, il massimo fotografo italiano dedicato alla musica. Con Harari si parlerà di come sia possibile “raccontare” la musica, persino “ascoltarla” attraverso l’immagine, oltre che del rapporto che alcuni immensi musicisti hanno tenuto e tengono con i mezzi di comunicazione. L’incontro sarà arricchito da uno slideshow esclusivo curato da Harari e sarà aperto sia al confronto con i fotografi
napoletani, professionisti o non, che volessero ispirarsi al tema della musica per questa serata speciale, che con i musicisti che volessero trarre ispirazione sonora dal contesto visivo.

NISE (Noncollettivo Infrasuoni Sabotatori Elettroacustici) è una sigla sotto la quale si raccolgono tutti i musicisti che intendono farne parte e che attraversano lo spazio dell’Asilo di Napoli, con il medesimo spirito di comunità aperta, plurale e mutevole. Perciò non ha un numero stabilito di componenti né un preciso orientamento stilistico, che può andare dalla canzone alla sperimentazione più estrema.
In occasione dell’incontro con Guido Harari, NISE sarà composto da Chris Pennig, Ciro Longobardi, Davide Palmentiero, Fabrizio Elvetico, Renato Fiorito, Sergio Naddei.

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all’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo e dell’immateriale per produrre arte e cultura.