GEOGRAFIE DEL SUONO #74

Annalized_Noiose
incontra
BØTØX
 
Geografie del suono arriva al suo 74esimo appuntamento in oltre 10 anni di programmazione e concerti. La storica rassegna che mira a creare momenti di incontro tra musicisti distanti geograficamente e, talvolta, stilisticamente, tornerà in Asilo il 17 Maggio. Geografie del suono rappresenta la concretizzazione più aderente a ciò che è l’Asilo, per la capacità di creare connessioni e la volontà di promuovere l’interscambio.
Questo nuovo appuntamento vede la partecipazione di 5 artisti che incroceranno le loro traiettorie elettroniche in tre sessioni di improvvisazione radicale.
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Annalized_Noiose
è un’alternativa alla lirica.
Annalisa Pascai Saiu_Annalized_ artista interdisciplinare sarda, performer rituale,
improvvisatrice, curatrice indipendente e underground.
Emilio Bernè_Noiose_artista italo-istriano,
batterista, improvvisatore, sound-noise performer.
Annalized ha fatto sua la tradizione dei poeti improvvisatori sardi in pieno stile parresiasta. Un flusso sonoro di monologhi distorti, temi ironici intrecciati con canti su scale bizantine improvvisate, ora in lingue inventate, ora in greco antico.
 
Noiose ha origine nella combinazione di tecniche decostruttive con l’utilizzo di strumenti acustici preparati e amplificati.
Il tamburo e il no input mixer sono integrati nel set come strumenti di riferimento nella manipolazione sonora e come oggetti dinamici di una serie di azioni gestuali e performative.
Il duo vanta collaborazioni con artisti e performers da tutta Europa e non solo. Recenti sono i tour con il batterista giapponese Ryosuke Kiyasu, il contrabbassista londinese John Edwards, l’artista serbo Nundata e il cantante del gruppo post punk russo Notchnoi Prospect Alexei Borisov.
Le esibizioni live sono svariate, il duo si è esibito in diversi palchi e festival tra Germania, Rep. Ceca, Francia, Italia, Ungheria, Grecia, Croazia, Serbia e Macedonia.
 
 
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BØTØX
Filippo Cocozza, classe 2000, molisano. Dal 2020 porto avanti un mio progetto incentrato sulla free improv avvalendomi esclusivamente della batteria o a volte del rullante. Influenze che vanno dal free europeo a quello nipponico, fino al noise più puro, utilizzando tutto il mio corpo per smorzare, modificare il timbro delle pelli, alla ricerca continua di ritmi e suoni, in pieno stile Free Jazz.