A fissare lo sguardo sul difetto di una corteccia, si smarrisce la visione del bosco.
(TVO)

Oggi 2 ottobre si svolgerà il processo allo storico centro sociale GRIDAS fondato nel 1981 da Felice Pignitaro, che vive e restituisce vita al territorio di Scampia. L’accusa è “invasione abusiva di suolo pubblico”.

Non spetta certo a noi ricordare i meriti del GRIDAS e il suo insostituibile ruolo in un territorio, quello di Scampia, che diventa oggetto di interessate cronache soltanto se ci sono da amplificare le sue emergenze e rinnovarne le mitologie tossiche.

Non spetta a noi ricordare il lavoro quotidiano, la dignità cercata ogni giorno in un territorio di camorra, i tentativi di ricreare tessuti comunitari e relazioni che rendano ai cittadini di Scampia il rispetto che meritano e che superino il quotidiano degrado.

E’ grottesco che in un territorio simile le cosiddette istituzioni, assenti per altri versi, si accaniscano proprio contro il GRIDAS in nome del dogma legalitario, con l’ottusa volontà di schiacciare l’ultimo fiore cresciuto sul cemento.

Il GRIDAS è la volontà che nasce dal basso e prende vita dall’autogestione delle cittadine e dei cittadini per la crescita sociale e culturale dell’intera collettività. La sua legittimità sociale non è in discussione, è nelle sue azioni quotidiane.

Per questo esprimiamo la massima solidarietà al centro sociale GRIDAS.

Gli spazi sociali non si toccano! 

Il comunicato stampa del Gridas

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