Shock in my Down

foto di Giovanna Guariniello
elaborazione di Joyce Donnarumma e Veronica D’Elia

Immagini che attraversano un sentire che in prima battuta potrebbe assomigliare a un diario. Un racconto di un tempo unico, silenzioso e diverso.
Sotto la superficie dello scandire dei giorni, è celata la volontà di narrare emozioni distopiche che prendono forma solo in una realtà fantastica. Solo in un momento irripetibile, lo scatto.
L’idea è stata quella di creare un dispositivo fotografico a servizio di domande e angosce vissute durante il lockdown dello scorso marzo.
Grida silenziose per lasciare spazio al possibile, per accogliere ogni momento con un’autentica presenza e un’identità in divenire che si concede di andare senza conoscere la destinazione.