La Tela

puoi esplorarla qui:
https://www.exasilofilangieri.it/la_tela/

ogni mercoledì dalle ore 19 ci incontriamo qui: 
https://meet.jit.si/latela_asilo

      “Età fortunate, secoli avventurosi quelli che furono chiamati dagli antichi secoli d’oro! e non già perché quell’oro, tanto stimato da questa nostra età di ferro, si conquistasse allora con minor fatica, ma perché da quelli che viveano allora ignoravansi le due parole Tuo e Mio. Comuni a tutti eran le cose in quell’età innocentissima”

Miguel de Cervantes, Don Chisciotte della Mancia

La Tela spiegata

  • Uno spazio artistico sul web popolato da musica, video, voci, parole, immagini
  • Un’opera aperta e in continua lavorazione, sviluppata attraverso incontri settimanali a cui chiunque può partecipare
  • Un’opera derivata, ovvero realizzata necessariamente a partire da lavori già esistenti, con cui interagire
  • Una pratica d’interdipendenza in quanto frutto di connessioni sia tra le opere, sia tra le persone che le generano
  • Un esperimento per dare forma a una composizione in cui la casualità è uno dei principi guida e l’errore è accolto come una possibilità
  • Un luogo in cui persone lontane o vicine possono ritrovarsi e creare insieme
  • La Tela va anche oltre il web: si è già tradotta in performance dal vivo e aspira a prendere ancora altre forme

La Tela è come l’Asilo: un luogo di libera condivisione.

È nata nel marzo 2020 durante la quarantena, come atto di resistenza all’isolamento, dalle persone che abitavano l’Asilo, rimaste prive di spazio materiale in cui ritrovarsi, ragionare e creare, e da chi si è lasciato contagiare dal processo creativo.

Trasferendo online il desiderio di un’azione collettiva che trascendesse il contributo singolo, quelle persone, mosse dall’urgenza di prendere parola in quel momento, hanno provato a immaginare percorsi diversi dagli abituali, approfittando di un nuovo tempo, divenuto improvvisamente lento.

E nel tempo in cui la contingenza obbligava alla distanza, d’ostacolo per un disegno comune frutto di un ascolto attivo, si è pensato di fare della casualità una guida, dell’improvvisazione un motto: molti dei contenuti che disegnano la Tela nascono come semi sparsi, messi poi a interagire per scoprire cosa ti combina il caso. La Tela così è diventata un esperimento per dare forma a una composizione (o non-composizione) in cui niente è determinato, definito, e dove nulla è premesso. In più, ogni errore è accolto e diventa una possibilità.

Oggi la Tela è uno spazio virtuale, ma è anche l’embrione di ciò che un giorno potrebbe prendere una nuova forma oltre il web ed essere visto e ascoltato dal vivo, nelle stanze dello spazio fisico restate disabitate durante la quarantena ma conservate in filigrana.

Ciò che diventerà la Tela in futuro è impossibile da prevedere.

Dare il proprio contributo significa essere disponibili a considerare la propria proposta come punto di partenza per un’azione condivisa: se attraversi la Tela puoi accorgerti che nessuno dei contenuti è chiuso, bensì pronto a ibridarsi; se la osservi puoi renderti conto che molte opere sono volutamente non-finite; se ci entri puoi notare che nessuna materia nasce per restare da sola, ma aspetta di essere accompagnata.

In continuità col pensiero fondante dell’Asilo, la Tela è anche un’occasione per interrogarsi sul fare arte oggi: un’arte priva di una direzione prestabilita, alla quale innanzitutto preme mettere in scena i principi di orizzontalità, cooperazione e interdipendenza.

La sperimentazione della Tela, infatti, mira a superare la nozione di arte come espressione del genio creativo, con i suoi imperativi di originalità, individualità e riconoscibilità, proponendo invece l’interazione, le relazioni tra le idee e le persone come nucleo fondante della creatività. Per questa ragione si parte dalla rielaborazione dei contenuti proposti da altr* per dare forma a un’opera – in questo senso derivata – in cui l’individualità è disponibile a dissolversi trovando nuovo senso nella natura politica dell’azione collettiva. Non ci basta più tendere a un’arte indipendente, per noi è diventato indispensabile che sia interdipendente, ovvero scaturita dalle relazioni. Non trova quindi posto, sulla Tela, alcuna gerarchia o autorialità a cui assoggettarsi, anzi la tendenza è essere quanto più inclusiv* possibile e arrivare a far nascere una comunità artistica orizzontale. È su questo piano che si è provato a intrecciare il percorso politico e relazionale con la sperimentazione artistica.