Giovedì 17 gennaio 2013 all’ex Asilo Filangieri, a seguito della settimana di mobilitazione per ottenere la rimozione dei sigilli apposti dalla magistratura al terzo piano del palazzo, che ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini, si è riunito il Tavolo di lavoro per avviare la scrittura della seconda parte del “Regolamento d’uso civico” dell’ex Asilo. Oltre alla comunità di riferimento, che da circa un anno partecipa alla lotta nazionale per la riappropriazione degli spazi e la creazione di nuove modalità produttive, all’incontro hanno partecipato anche l’Assessore ai beni comuni, Alberto Lucarelli, con i funzionari dell’assessorato, e il giurista Ugo Mattei.

Il confronto è partito dal problema del sequestro del terzo piano, che ha violentemente interrotto le attività dell’Asilo previste nell’ultima settimana per l’impossibilità di usufruire del teatro, delle scenografie e di tutti i mezzi di produzione acquisiti grazie all’autofinanziamento e al lavoro volontario di decine di persone. Le attrezzature e i locali sequestrati sono necessari per fare fronte alle esigenze reali dei lavoratori e il loro sequestro ha impedito lo svolgimento di prove e laboratori e la realizzazione delle iniziative previste. Tra queste, le riprese video del laboratorio su “Il contratto” di Pino Carbone, l’allestimento dello spettacolo “’O Calapranz” di Salvatore Cantalupo (che, nonostante tutto, debutterà stasera, venerdì 18 gennaio, alle 21 nella cappella al piano terra, senza luci e senza scenografie), il laboratorio sonoro di Peppe Stellato, Candida Nieri e Linda Dalisi, la rassegna cinematografica, il teatro per i bambini, nonché l’assemblea di gestione pubblica, sospesa per l’oggettiva difficoltà di accogliere nuove proposte.

La comunità dei lavoratori dell’immateriale e dello spettacolo ha ribadito la necessità di riappropriarsi con ogni mezzo di quanto le è stato ingiustamente sottratto e ha posto le condizioni irrinunciabili per la ripresa ordinaria delle attività:

1) un impegno immediato del Comune per assicurare il rapido dissequestro dei locali e delle attrezzature;

2) l’agibilità totale della struttura, funzionale alla sua nuova destinazione d’uso;

3) l’assunzione della prima parte del “Regolamento d’uso civico dell’ex Asilo Filangieri” presentato pubblicamente il 10 dicembre 2012, in sostituzione del “Protocollo di corresponsabilità”, in modo da attuare seriamente la delibera 400/2012, rimuovendo così le gravi contraddizioni ed ambiguità interpretative che attualmente ne minano la coerenza e l’efficacia amministrativa;

4) la partecipazione dell’assessorato al Tavolo per la scrittura della seconda parte del regolamento, riguardante la sostenibilità economica delle attività e il funzionamento del centro di produzione.

Se oggi possiamo parlare dell’ex Asilo Filangieri è perché dieci mesi fa il luogo, ristrutturato con 8 milioni di euro e chiuso da anni, è stato restituito alla città dall’occupazione dei lavoratori che intendevano denunciare gli sprechi di denaro pubblico per il Forum delle Culture e la politica fallimentare dei grandi eventi. L’occupazione, attraverso un confronto costruttivo con l’amministrazione, si è trasformata in una sperimentazione avanzata e partecipata attraverso il modello degli usi civici, e lo spazio vive da dieci mesi come luogo di elaborazione politica e produzione artistico culturale. La continuazione di questo processo non è un’esperienza solitaria, ma si inserisce in un più ampio orizzonte di lotta, che da circa un anno interessa sul piano nazionale la comunità dei lavoratori dello spettacolo, dell’arte e dell’immateriale, attivi in un processo costituente di una istituzionalità di tipo nuovo.

L’ex Asilo Filangieri in mobilitazione 

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