Il gruppo teatrale Verandha sta lavorando all’allestimento del nuovo spettacolo Ballatoio.

Per avviare il lavoro, sono previste alcune settimane di training ed improvvisazioni finalizzate alla ricerca di nuovi stimoli espressivi e nuovi incontri artistici.

Dal 1 al 7 ottobre dalle 9 alle 13 all’Ex Asilo Filangieri si svolgerà il primo dei laboratori previsti.

Per partecipare inviare un’email a infoverandha@gmail.com indicando le proprie preferenze artistiche in merito a:

– 10 registi o autori teatrali
– 10 brani musicali
– 10 film nazionali o internazionali
– 10 artisti figurativi ( pittura, scultura, fotografi …ecc) .
+ lettera di presentazione o cv

Il laboratorio è a sottoscrizione a piacere.

L’Ex Asilo Filangieri si trova in vico Giuseppe Maffei 4 (via San Gregorio Armeno) Napoli

Come arrivare all’Asilo

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Parole di Verandha sul laboratorio

In maggio 2012 Verandha ha dato vita ad una video-performance incentrata sulla tematica della conflittualità sia sociale che affettiva. Quest’anno, partendo dal lavoro svolto lo scorso anno, vorremo realizzare uno spettacolo teatrale ed una performance ambientale; è per questo motivo che vogliamo aprire il processo creativo all’incontro con nuovi attori ed amanti, che si sentano in sintonia con il nostro orizzonte estetico. Riteniamo che non ci sono sistemi esatti per arrivare a scoprire delle tecniche attoriali, ce ne sono infiniti. L’esperienza del Laboratorio sarà quindi un momento di ricerca, senza nessuna presunzione assolutistica, finalizzata non alla vendita di tecniche teatrali ma alla ricerca di materiali espressivi della collettività per la realizzazione di un incontro con il pubblico, anche conosciuto come “spettacolo”. Partiremo sicuramente dal riscaldamento del corpo, dello spirito e dell’intelletto, ma il focus del lavoro sarà strutturato sulle improvvisazioni individuali e collettive. Si consiglia la partecipazione nel caso in cui si abbia la possibilità in seguito di continuare una collaborazione artistica con Verandha.

Per gli attori che prenderanno parte allo spettacolo saranno previsti ulteriori momenti di studio e montaggio durante l’anno, tra novebre e dicembre, nonché spostamenti e tournée per lo sviluppo del progetto.

Verandha sono Maria Francesca Spagnolo & Donatella Dorti

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Parole su Ballatoio

La tematica che intendiamo mettere sotto osservazione con questo lavoro è quella della crisi. La crisi come esperienza traumatica e creativa, la crisi come motore del cambiamento. In un attesa statica della risoluzione della crisi economica che la società occidentale sta attraversando, l’interrogativo che ci stiamo ponendo è se il mutamento non debba partire dalla risoluzione delle dinamiche conflittuali all’interno dalle relazioni umane, che strutturano la società stessa. Gli interrogativi che poniamo dunque al pubblico sono: la dimensione di crisi è portatrice di tensioni inarrestabili verso il basso o può diventare, per il genere umano, anche occasione di spinte verso l’alto? A quale estremo sta tendendo l’uomo contemporaneo? Quanto è doloroso invertire la rotta?

Processo artistico:
Prima fase 

Il progetto ” Ballatoio”, ha avuto inizio nel febbraio 2012, ed è costituito da due fasi: in un primo momento di lavoro è stata prodotta una video-performance di 5 minuti ambientata sui balconi di un palazzo popolare nel quartiere Ottaviano, a Roma. L’utilizzo del video è stato inevitabile, avendo ambientato l’azione scenica in un luogo urbano. La ricerca espressiva è stata orientata ad un utilizzo del corpo totalmente teatrale, privandosi dell’utilizzo della parola e cercando di esprimere attraverso gli spostamenti negli spazi e la comparazione dei ritmi vitali delle tre coppie di attori protagoniste, le tensioni conflittuali tra i personaggi. In questa prima fase, finalizzata allo strumento video, ci siamo domandate quale fosse l’elemento distintivo del teatro e come la riproducibilità del lavoro teatrale, determinasse un pericolo espressivo al confine con la video arte ed il cortometraggio. La riflessione maturata, condivisa alla fine dei questa prima fase, è stata la maggiore consapevolezza che la specificità del teatro risiede nell’utilizzo del corpo e della voce come strumenti musicali con i quali ricercare nuove melodie, anziché la riproduzione dei suoni della vita e del quotidiano . Questo progetto ha quindi avuto origine dall’intenzione di mettere in discussione lo scisma d’oriente, che vede schierati in opposte fazioni il teatro contro il video, e di conciliare i due mezzi espressivi generando cosi una riflessione in termini non solo artistici ma anche economici e sociali sul teatro.

Seconda fase

I materiali emersi nel primo periodo di lavoro ci hanno fatto naturalmente sentire l’esigenza di affrontare la tematica della conflittualità in maniera più approfondita, alla volta di un confronto più immediato con il pubblico; un pubblico in sala questa volta. Quello che vorremo realizzare è quindi uno spettacolo che parta dai materiali trovati, ma verso il quale siamo aperti ad ogni ridefinizione spaziale. Potremo lavorare per l’adattamento ad uno spazio urbano, che tanto ci seduce ultimamente, oppure per un utilizzo di un classico teatro all’italiana. Non partiremo da un testo scritto, i personaggi non avranno né un nome nè un età, essi saranno metafore di tre legami umani e sociali: madre/figlia, due innamorati, due amici/rivali. La realizzazione di questo spettacolo permetterebbe di introdurre l’utilizzo della voce; la voce come suono, energia immateriale ed evocativa che travalica le definizioni logico deduttive della parola. Per finire alla scoperta della parola e del dialogo, che contemporaneamente combacerà con la fase di ridefinizione di nuove relazioni tra le tre coppie archetipiche in scena.