dal 1 maggio 2020 | l’asilo

LITURA

Primo studio sulla cancellazione

Anziché sfinirsi nel tentativo di rianimare una presenza ormai svalutata, evaporata, fantasmatica, più mediata e ineffettuale che mai, percorrere piuttosto la via inversa: atto di sottrazione, segno meno, pigiare il tasto OFF, staccare la spina. Un teatro vuoto. Uno spazio scenico deserto. Una camera che lo riprende in diretta, h24, ininterrottamente. Un contatore segna da quanti giorni, ore, minuti e secondi quello spazio è deserto. Un vuoto sempre più carico di assenza. Chiunque desideri potrà vederlo in diretta streaming, a qualsiasi ora del giorno e della notte, il contatore avanzerà e quello spazio vuoto sarà lì, a portata di sguardo, tutto il tempo. Ci sveglieremo e sarà lì. Andremo a letto e sarà lì. Consumeremo i pasti, faremo docce, azzarderemo le prime spedizioni oltre la spesa e lui sarà lì, ininterrottamente. L’occhio che si aspettava di godere della visione di questo e di quello, il sollazzo di un’identificazione, il fare un, due, tre stella, resta inappagato. Si accorgerà ben presto che non guarda: è guardato. Braccato da uno sguardo di Medusa trasparente, che lo insegue sempre, anche a contatto interrotto gli altera i pensieri, continua a fargli fa peso nella pancia. E poi? Cosa? Il contatore: 57, 58, 59 —

 

LITURA s. f. [dal lat. litura, der. di linĕre «ungere, spalmare», part. pass. litus]. – Termine con cui i Romani indicavano la cancellazione dello scritto (su tavolette di cera rispalmando, su iscrizioni tombali con scalpello etc). Nel linguaggio dei filologi: cancellatura su codici.

progetto e regia Alessandro Paschitto
organizzazione Chiara Cucca
In collaborazione con l’Asilo – Comunità dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo in autogoverno preso l’ Ex Asilo Filangieri di Napoli.

Si ringrazia l’Osservatorio permanente sui beni comuni della città di Napoli, Sabrina Sabatino, Gian Marco Ferone

 

Perché l’Asilo

L’Asilo si interroga da sempre su forme di sostegno agli artisti incentrate su pratiche solidali, scambio di competenze e messa in comune dei mezzi di produzione, creando logiche di produzione sganciate dalle leggi di mercato e dalle politiche culturali di consumo.
In questa direzione sostiene e collabora al progetto LITURA come azione politica.
Si è scelto il teatro dell’Asilo perché questo teatro, uno spazio pulsante della città, della rete nazionale e internazionale dei beni comuni, aperto, interdisciplinare, in questo periodo sarebbe stato attraversato da spettacoli, residenze teatrali, seminari, la Scuola Elementare del Teatro, concerti, assemblee, eventi culturali di ogni genere.

Ciò nonostante l’Asilo non è solo uno spazio fisico, ma una comunità che continua a dotarsi di spazi di sperimentazione artistica e politica. Attualmente l’edificio è vuoto, ma continuano a tenersi online le assemblee ed i tavoli di lavoro.
Nello specifico LITURA si innesta nel ragionamento di un tavolo chiamato Arti Virali, un esperimento artistico a più voci, interdisciplinare e interdipendente, che utilizza lo strumento multimediale del web, non come surrogato di ciò che si sarebbe fatto diversamente in un altro momento, ma per far sollecitare l’immaginazione dalla situazione attuale e dai mezzi e dalle opportunità che offre.
Un progetto che come tutte le attività dell’Asilo, è aperto a chiunque fosse interessato.

Il NON debutto di LITURA è fissato al primo maggio, la festa dei lavoratori e delle lavoratrici, come data simbolica per porre un punto sulla assenza dei teatri e di chi lavora nell’arte, nella cultura e nello spettacolo da qualunque ragionamento istituzionale.
Un’inquadratura fissa nella quale far risuonare il silenzio dell’attuale stato dell’arte.

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