OZU
IL CINEMA DELLA MUTAZIONE

rassegna di cinema
dedicata al regista giapponese Yasujiro Ozu

da mercoledì 18 giugno a mercoledì 16 luglio 2014
h 21,30 | sulla terrazza dell’asilo

Nei mesi di giugno e luglio potremo vedere e rivedere alcuni tra i più importanti lavori di Yasujiro Ozu (1903-1963), regista e sceneggiatore cinematografico giapponese, tra i più grandi autori e innovatori del cinema di tutti i tempi.

Il cinema di Ozu, sobrio, semplice, popolare e amatissimo da registi contemporanei quali Wenders – che lo definisce come “il paradiso” – e Antonioni, riesce ad imprimere sul grande schermo, attraversano le sue storie, la vita emotiva degli uomini e delle donne, senza per questo dimenticarsi di tracciare un affresco vivido e lungimirante della società giapponese di quegli anni e delle sue contraddizioni e trasformazioni.

L’opera di Ozu, composta da oltre 54 film scoperti in Occidente solo dopo la sua morte, si incentra su un solo grande tema, la famiglia, occasione e circostanza per narrare il confronto fra cultura arcaica e società moderna, fra vecchio e nuovo. Tracciando una linea invisibile tra banalità e assurdo, Ozu è autore di un cinema che parte dall’essere umano per tornare all’essere umano, un cinema dove personaggi, contenuti, sentimenti ed emozioni sono l’emblema dell’universalità.

Bruciare la vita alla velocità della luce: è questo che fa il cinema di Ozu, letteralmente lasciando trapelare dalle pieghe di un apparente quotidiano surplace, la mutazione entropica e implacabile che coinvolge e sconvolge ogni istante. Basta forse questo a rivelare come l’idea wendersiana del cinema di Ozu quale immagine del paradiso, nasconda essa stessa la traccia in grado di rovesciarla nel suo contrario, e indichi perciò quanto ogni film di Ozu sia piuttosto la radiografia di un infernale disfarsi del mondo, in cui ciò che potrebbe sembrare solo iniziale incrinatura, o primo segno di cedimento, mostri già in realtà il depositarsi dei segni di sedimento pulviscolare di un universo in permanente evaporazione.

L’ingresso in un epoca post-storica, rintracciato da Kojève nella formalità ritualizzata della società Giapponese, trova allora la sua forma visivamente pura nella smodata immobilità delle immagini di Ozu, forsennatamente attraversate dal decomporsi e ricomporsi della tessitura del quotidiano nel ritorno del suo eterno ripetersi.

Il nostro desiderio, nell’offrire questa rassegna alla città, è che il cinema di Yasujiro Ozu venga scoperto anche dalle generazioni nuove e non necessariamente cinefile.

p r o g r a m m a

MERCOLEDÌ 18 GIUGNO H 21.30

Il gusto del sakè
(Sanma no aji)
di Yasujiro Ozu
con Chishû Ryû, Shima Iwashita, Keiji Sada, Shinikiro Mikami, Mariko Okada
v.o. sott. it., Giappone 1962

Nella zona industrialedi Kawasaki Shuhei Hirayama, ex dirigente d’azienda e vedovo, vive tranquillamente con la ventiquattrenne figlia Michiko e il minore dei figli maschi. Quando si rende conto che Michiko sta sacrificando la sua vita per lui, Shuhei decide di darla in sposa. Dopo la cerimonia, confortato da una copiosa bevuta di sakè, rientra a casa sua, malinconicamente rassegnato alla solitudine.

MERCOLEDÌ 25 GIUGNO H 21.30

Tarda primavera
(Banshun)
di Yasujiro Ozu
con Chishû Ryû, Setsuko Hara, Yumeji Tsukioka, Haruko Sujimura
v.o. sott. it, Giappone 1949

Consapevole che sua figlia sta diventando una zitella, un vedovo la esorta a sposarsi, ma contenta di prendersi cura di lui _ sa che sarebbe perduto senza una donna in casa _ la ragazza è riluttante. Per convincerla, il padre le comunica di essere in procinto di riprendere moglie.

MERCOLEDÌ 2 LUGLIO H 21.30

L’autunno della famiglia Kohayagawa 
(Kohayagawa-ke no aki)
di Yasujiro Ozu
con Ganjiro Nakamura, Setsuko Hara, Yoko Tsukasa, Michiyo Aratama, Keiju Kobayashi, Masahiko Shimazu, Ganjiro Nakamura, Setsuko Hara, Yoko Tsukasa, Michiyo Aratama, Keiju Kobayashi, Masahiko Shimazu, Chishû Ryû
v.o. sott. it, Giappone 1961

Manbei Kohayagawa, anziano vedovo e padre di tre figlie, è proprietario di una birreria di Kyoto che gestisce insieme al marito della figlia Fumiko. Akiko e Nuriko, le altre due figlie, vivono invece a Osaka e, mentre Akiko è vedova, ha un figlio e dà una mano in una galleria d’arte, Noriko è nubile e lavora come impiegata. Oltre a preoccuparsi di trovare marito per le due figlie sole, Manbei continua a vedere anche Sasaki, una donna di Osaka che frequentava anche quando sua moglie era in vita.

MERCOLEDÌ 9 LUGLIO H 21.30

Viaggio a Tokyo 
(
Tōkyō monogatari)
di Yasujiro Ozu
con Chishû Ryû, Chieko Higashiyama, Setsuko Hara, Haruko Sugimura, Sō Yamamura, Kuniko Miyake, Kyōko Kagawa
v.o. sott.it, Giappone 1953

Una coppia di anziani partono dalla cittadina costiera di Onomichi per Tokyo a far una rara visita ai due figli sposati, un medico e una parrucchiera, che li trattano come estranei e non hanno tempo di stare con loro. Soltanto una nuora vedova si dimostra contenta della loro compagnia.

MERCOLEDÌ 16 LUGLIO H 21.30

Tokyo-Ga
di Wim Wenders
con Chishû Ryû (attore ozu): sé stesso, Werner Herzog: sé stesso, Yuharu Atsuta (operatore ozu): sé stesso, Wim Wenders: Narratore (voce), Chris Marker: sé stesso
v.o. sott. it, USA-Germania Ovest 1985

Nel 1983, vent’anni dopo la morte del regista Yasujiro Ozu, Wenders si reca insieme al suo operatore Ed Lachman nella capitale del Giappone (il titolo significa “immagine di Tokyo”) per cavarne un diario fatto con la cinepresa, invece che scritto, nella tradizione dei racconti di viaggio degli scrittori dell’Ottocento. È un documentario su Tokyo e sul grande regista giapponese che dal 1927 al 1962 ne raccontò la gente e la sua metamorfosi

All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. E’ gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere delle spese minime e a dotare gli spazi dell’Asilo dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo e dell’immateriale per produrre arte e cultura.

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