Nichilismo VS Cosmopolitismo:
una storia finita?

SEMINARI FILOSOFICI A L’ASILO

tenuti da studenti, studiosi di storia e di filosofia, dottorandi e dottori di ricerca

dal 10 aprile al 10 luglio 2015 // ogni venerdì alle ore 18

Se davvero, alla metà dell’Ottocento, uno spettro si stava aggirando per l’Europa, due furono i più accaniti e spietati esorcismi, tesi a scacciare via quest’anima inquieta e sempre più montante. Le due tendenze di cui questo ciclo di seminari vorrà parlare – tecnicamente reazionarie, in quanto reagenti al materialismo dialettico – trovano allora terreno comune di coltura proprio nel brodo antagonista e alternativo alla teoria marxista, alle rivendicazioni della classe operaia. L’una, quella che con sintesi immediata si può definire “nichilista” e reagisce al marxismo nella più oscura e torva conservazione del “sangue” e del “suolo” [Blut und Boden]; l’altra, quella liberal-cosmopolitica, ipotizza una “filosofia dei valori” in condizione di proporre un altro modello di interpretazione e trasformazione storica, rispetto a quella comunista.

L’idea, allora, è quella di strutturare un ciclo di seminari su un tema filosofico ben preciso: la storia della genesi e sviluppo del concetto di nichilismo in opposizione, ma pure in coabitazione, a quello di cosmopolitismo, a partire dagli anni ’50-’70 dell’Ottocento, fino all’ascesa al potere, e conseguente caduta, di Adolf Hitler (1933-1945) ed anche oltre. Gli incontri vedono come protagonisti solo giovani studenti e studiosi di storia e di filosofia [studenti della Magistrale, dottorandi e dottori di ricerca]. Ciò in funzione di dedicare uno spazio e una vetrina importante d’ascolto per soggetti che normalmente non hanno a disposizione momenti e luoghi per mostrare le loro capacità di analisi. L’Asilo è, da questo punto di vista, un palcoscenico ideale perché coniuga esigenze comunitarie a proposte formative, continuando un ideale percorso di collaborazione con il pensiero filosofico già avviato da disseminAzioni.

I seminari sono concepiti su due-tre contributi strutturati di una ventina di minuti cadauno, e poi con interventi liberi per chiunque voglia partecipare, fare domande, sostenere idee e punti di vista. Al fondo di tutto il ciclo c’è la domanda centrale: cosa ce ne facciamo, oggi e domani, di questa “lotta mortale” tra due modelli culturali alternativi ed entrambi insoddisfacenti? Quali insegnamenti, quali orizzonti ci può aprire un’analisi di questo tempo malato, qui sottoposto all’indagine? Tutti gli interventi ruoteranno e si tratterranno su questo “unico tema”, al di là dei singoli autori, peraltro già a monte selezionati vista la loro centralità per l’oggetto in questione.

Riccardo De Biase

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10 aprile
Alessia Maccaro Storia, politica ed ermeneutica del religioso tra Otto e Novecento: Barth, Cassirer e altri croce-via
È la prima puntata di un ciclo di seminari impegnativo e si spera coinvolgente. L’argomento scelto per occasione da Alessia Maccaro, dottoranda di ricerca in Scienze filosofiche (indirizzo bioeticistico), riguarda forse il maggiore teologo protestante del Novecento, quel Karl Barth (1886-1968) che si oppose vigorosamente a Hitler e alla cultura stessa del nazionalsocialismo. Insieme a Barth, Alessia Maccaro proverà a sondare le assonanze e le affinità spirituali con un protagonista della “filosofia cosmopolita”, Ernst Cassirer, che ancora altre volte entrerà a far parte dei nostri pomeriggi seminariali.

17 aprile
Dario Cositore Il contenuto astratto del valore come forma concreta del nichilismo: a partire da Max Scheler 
Denise Loprieno Sartre tra umanesimo e nichilismo
Le due relazioni del secondo appuntamento riguardano due pensatori assai diversi, Max Scheler (1874-1928) e Jean-Paul Sartre (1905-1980), ma entrambi impegnati nel far sentire la voce e il ruolo dell’intellettuale nel dibattito culturale dell’epoca in cui vissero. Tra “etica materiale dei valori” e “etica della nausea”, i relatori – Dario Cositore, studente in Filosofia e Denise Loprieno, laureata in Filosofia – proporranno una “classificazione” delle esperienze di Scheler e Sartre nel quadro del rapporto tra nichilismo e cosmopolitismo.

24 aprile
Antonello Petrillo R…esistenza e economia: Rilke, Sombart e l’ordoliberalismo tedesco del primo ‘900
Lucia Raffaella Distico Heidegger: Che cos’è la filosofia?
Due proposte, quelle di oggi, esattamente agli antipodi, almeno in apparenza: da un lato il pensatore forse più famoso e discusso di tutto il Novecento, dall’altro un poeta, un sociologo con una schiera di altri studiosi e intellettuali certo non tra i più celebri. Probabilmente, però, uno degli elementi che accomuna le relazioni di Antonello Petrillo (studente in Filosofia) e di Lucia Raffaella Distico (studentessa in Filosofia) è l’appartenenza dei loro protagonisti al cuore oscuro di una Germania che cominciava palpitare con sempre maggiore forza “contro” il resto d’Europa.

8 maggio
Valentina De Filippo Emil Cioran: apolide, cosmopolita o reazionario?
Sara Capasso Introduzione al tramonto d’Europa. In margine a Oswald Spengler
Con la relazione di Sara Capasso, studentessa in Filosofia, comincia una sorta di “miniciclo” nel corso del seminario stesso riguardante l’imponente libro di Oswald Spengler sul tramonto dell’Occidente. Nel corso del seminario seguiranno a quella della Capasso, infatti, altri due interventi riguardanti questa vera e propria summa della tendenza nichilistica di una certa cultura europea. Questione che del resto si ripresenta anche nella proposta di Valentina De Filippo, studentessa in Filosofia, su Emil Cioran (1911-1995), anche se con sensibili differenze, vista la difficoltà d’inquadramento del pensatore “romeno”: se esso sia, cioè, ascrivibile a una, a due o a nessuna delle due tendenze in discussione.

15 maggio
Simona Ambrosio Il “caso” Nietzsche: Genealogia della morale
Roberta Guasco Il “caso” Nietzsche II: Al di là del bene e del male
Anche questo è, per così dire, un incontro monotematico, ma solo perché l’autore, Friedrich Nietzsche (1844-1900) è il medesimo per entrambi gli interventi, quello di Simona Ambrosio, laureata in Filosofia e di Roberta Guasco, studentessa in Filosofia. Solo che mentre il primo metterà all’attenzione il testo nietzschiana sull’origine “umana troppo umana” di ogni supremo valore, il secondo delineerà il tratto dell’abbozzo di quella “morale” al di là di ogni morale finora scritta e tramandata fino ad oggi.

22 maggio
Mattia Papa Max Weber e la filosofia dei valori tra capitale a liberalismo
Marta D’Allocco Politeismo dei valori e nichilismo della volontà: Max Weber e L’etica protestante
L’autore a fuoco nell’odierna seduta è il medesimo nei due interventi previsti, quelli di Mattia Papa e di Marta D’Allocco, entrambi studenti in Filosofia. Si tratta della gigantesca figura di Max Weber (1864-1920) e della sua opera probabilmente più conosciuta: L’etica protestante e lo spirito del capitalismo. Ma le due relazioni tratteranno problematiche assai diverse tra loro, seppur ovviamente connesse: il rapporto tra liberalismo politico e filosofia dei valori, da un lato, e quello tra teologia e valori nell’altro.

29 maggio
Enza De Lucia Jünger, il lavoratore come espressione “oltreumana” dell’umano? 
Gaia Apolito La preistoria del dissidio: Marx e l’ideologia tedesca
L’incontro odierno tocca, per così dire, gli estremi cronologici del processo storico che si vuole indagare con questo seminario. La lettura di Gaia Apolito, studentessa in Filosofia di Marx (1818-1883), pone la sua Ideologia tedesca come luogo di rottura delle tensioni innescate in Europa dalla restaurazione post-napoleonica. Ernst Jünger (1895-1998), nell’ottica di Enza De Lucia, laureata in Filosofia, mette invece il suo Il lavoratore come una sorta di sigillo a un’epoca che non sa ancora a quale temperie “nuova” asservirsi, ammesso che nuova temperie, quella attualmente globalizzata possa chiamarsi.

5 giugno
Ivana D’Avanzo Teresa Sequino Il neokantismo in quanto cosmopolitismo
Le due voci qui all’opera, quella di Ivana D’Avanzo e di Teresa Sequino, entrambe studentesse in Filosofia, si concentrano su un amplissimo movimento filosofico e culturale, nato all’incirca nell’ultimo ventennio dell’Ottocento e proseguito almeno fino al secondo conflitto mondiale. Il Neokantismo, però, come si dirà, non un blocco unitario di dottrine e di stili, ma si tratta di un insieme assai segmentato e poliedrico, fatto di notevoli e complessi interessi storici, gnoseologici, etico-politici e ancora oltre. Tutto ciò unito dall’incrollabile fede nella libertà dell’agire umano responsabile.

12 giugno
Rossella Saccoia Heidegger e Cassirer e Davos: la lotta per la filosofia
Emma Napoleone / Oswald Spengler e il tramonto dell’Occidente I
Il grande incontro-scontro di Davos in Svizzera del 1929 tra Heidegger (1889-1976) e Cassirer (1874-1945) – di cui ci parla Rossella Saccoia, studentessa in Filosofia, forse rappresenta persino plasticamente nel modo migliore, la lotta mortale tra le due tendenze di cui il seminario vuole delineare la storia. Emma Napoleone, studentessa in Filosofia, comincerà, d’altro canto, ad aprire quel vero e proprio abbecedario della fine del dominio euroatlantico che è Il tramonto dell’Occidente di Spengler.

19 giugno
Edvige Di Ronza Carl Schmitt
Alessandro De Cesaris Da Descartes a Platone: Paul Natorp e il problema della metafisica
Due autori, Carl Schmitt (1888-1985) e Paul Natorp (1854-1924) apparentemente agli antipodi per cronologia, interessi teorici, poli di “attrazione morale”, sono gli argomenti delle relazioni di Edvige Di Ronza, dottore di ricerca in Bioetica e di Alessandro De Cesaris, dottorando di ricerca in Filosofia. Da prospettive così lontane, giustappunto, l’incontro odierno vuole rimarcare alcuni elementi conflittivi di fondo tra la “visione cosmopolita” e quella “nichilistica” della realtà.

26 giugno
Luca Lo Sapio Eugenetica nazista
Teresa Caporale Max Stirner
Pur tematizzando la medesima categoria, quella della filosofia nichilista, le due relazioni di oggi, affrontano il tema da angoli diversissimi, quasi incomparabili. Da un lato, la “metafisica dell’Unico” di Max Stirner (1806-1856), trattata da Teresa Caporale, dottoranda di ricerca in Scienze filosofiche; dall’altro, a cura di Luca Lo Sapio, dottore di ricerca in Bioetica, la “pratica” della purificazione dell’uomo, il presupposto “scientifico” della superiorità dell’arianesimo: l’una “produce” l’altra, la contraddice, si alleano? A queste domande prova a rispondere il seminario odierno.

3 luglio
Flavia Palazzi Husserl e l’idea d’Europa
Chiara Cappiello / Perdita del centro. De Martino, Croce e la crisi del Novecento
Edmund Husserl (1859-1938) e la sua idea di comunità scientifica e spirituale, ancora non messa in crisi dai totalitarismi novecenteschi, riletta da Flavia Palazzi, laureata in Filosofia, a confronto con un’altra idea di “crisi”: quella della “presenza”, quella del “centro” dell’uomo europeo del Novecento, sotto lo sguardo acuto e “italico” di De Martino (1908-1965) e di Croce (1866-1952), nell’interpretazione di Chiara Cappiello, dottoranda di ricerca in Scienze filosofiche. Questi i temi nel pomeriggio odierno.

10 luglio
Cosimo Palma W. Benjamin: architettura, città, montaggio e storia
Luisa Scuotto / Oswald Spengler e il tramonto dell’Occidente II
Diletta Ciociano / Psicologia del nichilismo
Chiusura del seminario con tre relazioni: la prima di Cosimo Palma, studente in Filosofia, tocca un tema fondamentale nella cultura d’inizio Novecento: il nuovo rapporto tra comunità architettonicamente stabilita in quanto città, e la storia, secondo Walter Benjamin (1892-1940); la seconda, a cura di Luisa Scuotto, studentessa in Filosofia, sulla parte terminale dell’Opus magnum spengleriano, con un tentativo di farci i conti in maniera oculata; la terza a voce di Diletta Ciociano, sulle caratteristiche della psicologia del “profondo”, che secondo alcuni autori avrebbe favorito l’ascesa dei totalitarismi del Novecento.

/// a l’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata a l’Asilo.

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