Regola:
si prende un processo reale
a cui si fanno risalire
delle circostanze ben conosciute e studiate,
lo si fa deviare dal suo itinerario di vita
e dalla sua destinazione,
si va oltre
un’immaginazione piccola e ristretta,
che rumina senza riflettere e stupidamente
delle esperienze miserabili
e il banale svolgersi delle cose,
si provoca il furore dei conformisti,
si attenta alla libertà.

Tadeusz Kantor
da “Il teatro della morte”

Ce lo chiediamo nei momenti importanti, quando ad essere in gioco sono i nostri corpi e tutto il loro portato di desideri. Ce lo chiediamo sempre nel momento di un gesto, o subito dopo. Appena dopo un gesto radicale che cambia il nostro rapporto con la temporalità e con le tensioni che anche altri esprimono assieme a noi.
Solo in quella congiuntura, quando si è data come evento, la rivolta determina un desiderio non più negoziabile di autonomia, potenzialmente a tutti i livelli. Ma quella della rivolta è anche una temporalità che va curata, condivisa, raccontata, continuamente espressa, affinché non si perda. E non è tutto.
La rivolta è sempre anche un evento straordinario, ambiguo, multiforme, mai innocente.
Può essere vissuta come momento costituente di una soggettività che si voglia autonoma e conflittuale?
C’è una connessione tra evento-rivolta e progettazione di una dimensione culturale stabile e produttiva?

giovedì 15/3
h 17.30
La rivolta
incontro con Pierandrea Amato
e ESC Atelier Autogestito

h 21.00
[teatro e musica] Artisiti Operai Nel mondo grande e terribile
omaggio ad Antonio Gramsci

venerdì 16/3
h 20.30
[teatro] Budda mio padre ed io di Sergio Longobardi

h 22.30
REVENAZ QUARTET in concerto

sabato 17/3
h 19.00
[danza] Concertazione di voci, corpi e suoni di Chiara Orefice
H 21.00
Anna Mancini
concerto per chitarra

domenica 18/3
h 11.00
Cantanno li cunti fiabe con arpa
spettacolo per bambini di Federica Catalano e Zena Rotundi
h 17.30
incontro con Manuel Anselmi, ricercatore e giornalista inviato in Cile
e proiezione dell’intervista-documentario “Conversazioni con Camila Vallejo” di Manuel Anselmi e Luciano Usai

L’Asilo della Conoscenza e della Creatività si trova in vico Giuseppe Maffei (Centro Storico) – Napoli
Come arrivare all’Asilo Occupato