Dal 10 al 31 maggio, tutti i mercoledì alle 20:30 | l’Asilo

Glauber Rocha

Il Cinéma Nôvo: anticolonialismo e rivoluzione

Noi – che abbiamo fatto questi film brutti e tristi, questi film gridati, disperati, dove non è sempre stata la ragione ad alzare di più la voce – noi sappiamo che la fame non sarà curata dalle pianificazioni governative e che i rammendi del technicolor non nascondono ma aggravano i suoi tumori.

In Brasile, nei primi anni Sessanta del Novecento, nasce il Cinema Novo. In un periodo di straordinaria effervescenza artistica e culturale, un movimento di cineasti di diversa provenienza propone un modo di fare cinema e uno sguardo sulla realtà in opposizione alla politica e all’estetica di ciò che veniva etichettato come “cinema industriale”, il cinema dominante dei grandi studios hollywoodiani.

Il Cinema Novo entrò in scena in questo quadro specifico, irripetibile, marcato dall’affermazione del cinema moderno del dopoguerra, con la sua scommessa nella potenza filmica come produzione di una esperienza rivelatrice. Era il cinema come formazione, scoperta della storia, vissuto da una generazione impaziente che nel dibattito politico non volle separare arte e vita, poesia e intervento. Questa presa di coscienza si inserisce in un quadro più ampio in cui le voci di uomini e donne di culture oppresse vengono captate e si riverberano in varie forme attraverso l’opera di artisti e intellettuali impegnati nella messa in discussione della colonialità intrinseca alle produzioni artistiche e nell’affermazione di prospettive culturali decoloniali.

Glauber Rocha – regista, scrittore, teorico e critico cinematografico – fu la figura più rappresentativa del movimento. Egli non si attenne soltanto a produrre una rottura estetica, ciò non sarebbe stato sufficiente a distruggere l’ideologia imperialista, e concepì così l’idea di una lotta rivoluzionaria attraverso il cinema. Glauber Rocha fu un cineasta “tricontinentale”, “terzomondista”, “guevarista”, sempre impegnato nel mantener vivo il progetto di un cinema d’autore con un’inflessione politica, inserito nelle lotte al neocolonialismo e all’egemonia culturale dei paesi centrali del capitalismo.

a cura di Giuseppe Orlandini, per Deco[K]now

Programma

mercoledì 10 maggio ore 20:30
Deus e o Diabo na Terra do Sol (1964, 115’)
Interverrà Giuseppe Cocco, Università Federale di Rio de Janeiro (UFRJ)

mercoledì 17 maggio ore 20:30
Terra em Transe (1967, 111’)

mercoledì 24 maggio ore 20:30
Antonio das Mortes (1969, 100’)

mercoledì 31 maggio ore 20:30
A Idade da Terra (1980, 140’)

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