Il blog Napolionline ci ha dedicato un articolo in cui si farnetica di gin tonic e “controllo”. Cogliamo l’occasione, rispondendo allo stesso, per chiarire alcuni punti che ci sembrano fondamentali.

Innanzitutto, la delibera non affida ad un “collettivo” – La Balena, nel caso di specie – la “gestione” dell’ex Asilo Filangieri: la delibera, solo superficialmente letta dall’autrice dell’articolo, affida ad una collettività di lavoratrici e lavoratori dell’immateriale e dello spettacolo la gestione, democratica e plurale, di un bene comune quale quello dell’ex Asilo Filangieri.
Ci sembra una differenza sostanziale, per quanti, come noi, hanno fatto dell’eterogeneità, della pluralità e dell’apertura a tutta la cittadinanza un principio fondante: crediamo fortemente, infatti, in forme di gestione diretta e di democrazia radicale che non passano per politicanti e/o trame partitiche funzionali ad inghiottire risorse pubbliche.
Ci rendiamo conto che per alcuni giornali/blog l’idea di ungere e farsi ungere dal politicante di turno è irrinunciabile, ma tant’è.

Rispetto alle iniziative, ci chiediamo perché il blog Napolionline non dedichi la stessa attenzione alle innumerevoli iniziative e attività che sono state fatte all’ex Asilo, nonché alle migliaia di persone che hanno attraversato lo spazio fruendo di una programmazione culturale e artistica ricchissima, realizzata completamente senza fondi e gratuita, peraltro su base volontaria di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e dell’immateriale.
In tal senso, la libera sottoscrizione di chi intende contribuire alle attività che si svolgono dell’Ex Asilo Filangieri, le bibite e altre rare occasioni di autofinanziamento servono per dotare (al minimo) gli spazi di attrezzature e mezzi di produzione da mettere in comune (dalle sedie e tavolini per il cortile agli impianti, dal video proiettore al palco modulare per il teatro, ecc.) e per rendere possibili quelle iniziative che, altrimenti, non potrebbero svolgersi, specialmente in un’epoca in cui l’arte e la cultura sono sottofinanziate e subiscono tagli lineari.
Iniziative che hanno fortemente legittimato in città la nostra presenza nell’ex Asilo Filangieri: gli unici abusivi sono politicanti e
marmaglia varia che per anni hanno pensato di farne il loro bacino di clientele, escludendo cittadine e cittadini.

Ci chiediamo anche quanta provincialità richieda fare una polemica pelosa e sterile sulle bibite, sui “controlli” o, peggio, sulle “cene di autofinanziamento”. La giornalista dimentica di sottolineare che quella cena era a sostegno del quotidiano il manifesto e ha visto l’allegra partecipazione di tantissime persone.
Inoltre, alla incredibile domanda della giornalista disattenta, ossia se il Comune sia al corrente delle “cene”, ribadiamo che non siamo affatto affezionati ad Istituzioni paternalistiche e ingerenti nei corpi delle comunità: crediamo nell’autodeterminazione e non abbiamo bisogno di politiche securitarie basate sul “controllo”; non pensiamo, infatti, che le cittadine e i cittadini di Napoli siano bambini che entrando “fanno ciò che vogliono”, come inopinatamente scritto dalla giornalista.

Sulle beghe politiche relative al Forum, al balletto di nomine e contronomine e ai tanti personaggi in cerca d’autore semplicemente la questione non ci interessa né ci ha mai interessato: abbiamo già preso da tempo la nostra direzione e lasciamo questo squallido teatrino a quei giornali che vivono per questo.